Fidanzato stalker molesta la ex, i parenti e perfino il datore di lavoro

Giovane padre condannato a nove mesi

Stalking

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Prato, 11 ottobre 2014 - La minacciava, la perseguitava e l’aspettava sotto casa. Il ragazzo non accettava la fine della loro relazione e cercava in tutti i modi di avvicinarla. E’ finito così a processo un ragazzo che all’epoca dei fatti aveva ventuno anni. Il giovane è stato condannato l’altro giorno a nove mesi di reclusione per stalking, minacce e violenza privata nei confronti della ex fidanzata, da cui ha un figlio di tre anni, dei genitori della giovane, del suo datore di lavoro e di una sua amica. Il pm, Laura Canovai, ha chiesto una pena di nove mesi, poi confermati nella sentenza del giudice Napolitano. I fatti risalgono all’estate del 2011 quando i due si erano appena lasciati. Il ragazzo, di origini siciliane ma residente a Prato da diversi anni, difeso dall’avvocato Massimo Mariotti, evidentemente non aveva accettato la fine della loro relazione. Il ventenne era accusato di aver perpetrato nei confronti dell’ex atti persecutori per oltre due mesi. Il giovane, secondo l’accusa, avrebbe fatto diverse telefonate minacciose alla mamma del suo bambino, l’avrebbe aspettata sotto la sua casa a Poggio a Caiano e l’avrebbe perseguitata su Facebook.

Gli appostamenti non avvenivano solo sotto la sua abitazione ma anche al Mc Donald’s di Prato est dove la giovane lavorava. Non si rassegnava e, nel tentativo di controllarla, le telefonava anche al lavoro per sapere se in quel momento era in servizio o che turni avrebbe fatto. In una di queste telefonate, il ragazzo ha anche minacciato di morte il datore di lavoro della giovane che, poi, lo ha denunciato. Le minacce erano rivolte nei confronti di tutti quelli che stavano vicino alla giovane: ai genitori e anche a una sua cara amica. Durante il processo è stato spiegato come il comportamento del ragazzo avesse influito sullo stile di vita della ragazza costretta, a volte, a mettersi in ferie piuttosto che incontralo, o farsi accompagnare al lavoro dal padre. Il ragazzo ora si trova in carcere perché deve scontare una serie di pene per varie rapine.

Laura Natoli