"E’ il terzo furto che subiamo. Siamo in mano a tossici e sbandati"

Svaligiata la farmacia Carbone di viale Montegrappa

Il titolare della farmacia Carbone Claudio Carbone

Il titolare della farmacia Carbone Claudio Carbone

Prato, 24 novembre 2015 - «E’ almeno la terza o quarta volta che subiamo un furto del genere. Abbiamo la predisposizione per l’allarme ma eravamo in attesa di installarlo». E’ amareggiato Luigi Carbone, titolare dell’omonima farmacia in viale Montegrappa, dopo il furto subito nella notte tra sabato e domenica. I ladri hanno forzato una porta sul retro con un piede di porco e, dopo aver segato una catena e divelto una finestra, sono entrati nel locale. Sono andati diretti alla cassaforte facendo razzia di tutto ciò che c’era dentro, compreso l’incasso di due giorni di lavoro, svariate migliaia di euro. Il bottino non è stato calcolato con esattezza perché i titolari stanno ancora facendo l’inventario.

Il colpo è stato ripreso dalle telecamere interne della farmacia, immagini che sono state acquisite dai carabinieri intervenuti sul posto. Nelle immagini si vede un solo ladro – a volto coperto – ma, secondo gli investigatori, erano di più. «La cassaforte è stata aperta come se fosse una scatoletta di tonno e, guarda caso, nessuno dei condomini ha sentito nulla – ha aggiunto Carbone – Il ladro ha preso tutti i soldi, che non avevo portato in banca, e le medicine che vengono tenute sotto chiave, come gli oppiacei. Non so se il colpo era studiato ma il sospetto è forte. Ci siamo accorti di quello che era successo solo la mattina dopo quando mio padre è andato in farmacia per un controllo». I danni sono ingenti e ai titolari resta un conto salato da pagare per rimettere tutto a posto. 

«La farmacia era stata ristrutturata e inaugurata nelll’agosto del 2014 – spiega il titolare – Abbiamo molti pazienti e cerchiamo di fare il nostro meglio per accogliere e aiutare tutti. La zona, però, è davvero degradata e la vicinanza con la stazione non aiuta. La presenza di tossicodipendenti è troppo alta. La cabina telefonica fuori dalla nostra farmacia è usata dai tossici per chiamare gli spacciatori, si danno appuntamento qui fuori e poi se ne vanno. Il viale e le strade limitrofe sono diventati un ricettacolo di gente che a Prato non dovrebbe stare, che vivono di espedienti facendo furti, rapine e scippi e che dopo poco sono di nuovo liberi. Le forze dell’ordine non riescono a lavorare perché non esiste la certezza della pena».

Carbone ricorda gli ultimi fatti di cronaca che hanno interessato la zona: dalla rapina alla vicina profumeria Kaleya dove una commessa fu minacciata con una pistola all’ora di chiusura e gli spari contro il titolare della Conad di via Santa Gonda. «Come si può andare avanti così? – conclude il farmacista – Un anno e mezzo fa entrò uno sbandato che minacciò una dipendente per avere i soldi. Fu arrestato ma dopo qualche giorno fu rimesso in libertà. Era un marocchino tossicodipendente, uno sbandato. Ci sono persone che vengono prese di continuo e rimesse in libertà, non si può lottare contro un sistema del genere. Non lasceremo mai la nostra posizione, per i nostri clienti che tutte le mattine continueremo ad accogliere col sorriso sulle labbra».

Laura Natoli