Organico tribunale, allarme rosso. "Congelare i servizi per evitare cause"

Ieri l'assemblea dei sindacati. Lettera a presidente e procuratore

L’assemblea ieri a palazzo di Giustizia

L’assemblea ieri a palazzo di Giustizia

Prato, 7 dicembre 2016 - Una lettera indirizzata al presidente del tribunale Pisano e al procuratore Nicolosi per far presente la situazione di «disagio» e «difficoltà» vissuta dal personale amministrativo del palazzo. Personale «stritolato» da turni e mole di lavoro massacranti. Non una novità, certo, ma è l’ennesimo grido di allarme che arriva, questa volta, dai cancellieri che ieri si sono riuniti in un’aula del palazzo di giustizia – l’assemblea era organizzata dai sindacati riuniti – per la stesura di un documento da presentare ai vertici del tribunale. La proposta è chiara: indicare quali servizi «congelare», altrimenti scatteranno le cause di lavoro per «stress». «Non è ammissibile proseguire così – scrivono i sindacati –. Non si può continuare a pretendere che il pochissimo personale rimasto continui ad adempiere e a rispondere di un carico di lavoro insostenibile come quello del circondario giudiziario pratese indipendentemente dalle scoperture delle piante organiche, già di per sé inadeguate».

I lavoratori chiedono «provvedimenti urgenti» dopo un allarme lanciato già dieci anni fa. Negli ultimi tempi la scopertura della pianta organica ha raggiunto la punta dell’iceberg, estendendosi a macchia d’olio e raggiungendo punte del 35%, che a breve arriveranno al 40.  «Nonostante l’interessamento di presidente e procuratore – aggiungono – dobbiamo constatare con amarezza che nulla è stato fatto da parte del Ministero. Anzi, qualcosa sì: dichiarare Prato sede disagiata per ampliare il numero dei magistrati. E’ un bene ma le nostre richieste non sono mai state prese in considerazione. Unica attenzione da parte della procura generale è l’arrivo di una unità part time da Pistoia e una da Arezzo per 9 ore». Insomma, briciole.

I lavoratori chiedono di sollecitare di nuovo gli organi istituzionali per inviare personale e per rivedere gli organici; di stabilire quali servizi debbano essere garantiti e quali congelati in attesa dei subentri e di verificare i carichi di lavoro individuali. Secondo i sindacati, i carichi di lavoro sono talmente insostenibili che i lavoratori sono «stressati» e, quindi, pronti alle cause di lavoro.  «In qualità di responsabili della salute dei lavoratori – concludono i sindacati – vi chiediamo di adottare un provvedimento che stabilisca quali servizi il personale attualmente presente sia in grado di garantire e quali invece debbano essere sospesi in attesa dell’arrivo di nuovo personale».

L.N.