"Cicciona". E giù spintoni. Vittima dei bulli a 9 anni

La denuncia dei genitori di un’ex alunna del Convitto

Caso di bullismo

Caso di bullismo

Prato, 25 maggio 2016 - Offese, umiliazioni quotidiane e piccoli gesti intimidatori. La vicenda ha dell’incredibile ma la bambina vittima di questi episodi di bullismo è una alunna di soli nove anni. I fatti sarebbero accaduti al convitto Cicognini fra l’inizio di quest’anno scolastico e lo scorso mese d’aprile. Una situazione diventata insostenibile, a detta della famiglia della piccola, che alla fine è stata costretta a cambiare scuola alla bambina.

"I compagni di classe – racconta l’avvocato Massimiliano Bacillieri di Bologna, che sta seguendo il caso per conto della famiglia dell’alunna – la chiamavano cicciona solo perché è un po’ in sovrappeso. Altre volte le rubavano il materiale didattico, in un caso le hanno spezzato la passata. Per non parlare del momento della ricreazione quando tutti si rifiutavano di giocare con lei e qualcuno la spintonava".

Gli episodi di bullismo, con il passare delle settimane, hanno cominciato a mettere in crisi la piccola. I genitori all’inizio hanno cercato di aiutare la bambina ad integrarsi coi compagni. Poi hanno chiesto un incontro urgente agli insegnanti. «La bambina tornava a casa in lacrime – prosegue l’avvocato – si guardava allo specchio e diceva ai genitori di sentirsi grassa, quasi incinta. La notte aveva gli incubi e spesso prima di andare a scuola vomitava. Certi giorni non mangiava neanche. Quando c’è stato l’incontro a scuola, gli insegnanti hanno detto che non si erano accorti di niente. Eppure tutto succedeva proprio sotto i loro occhi».

La bambina è dovuta andare dallo psicologo. Poi le cose sono peggiorate. E i genitori hanno deciso di farle cambiare scuola, in un istituto sempre del centro storico. "La bimba aveva il corpo pieno di sfoghi cutanei – racconta l’avvocato – La decisione dei genitori è stata inevitabile, anche se l’anno scolastico è quasi finito. Nelle scorse settimane abbiamo mandato una lettera ai dirigenti del convitto preannunciando che stiamo valutando se chiedere il risarcimento danni. Soldi che eventualmente devolveremo in beneficenza". Ma la famiglia e l’avvocato Bacillieri non si fermano qui. "Presenteremo un esposto in Procura – conclude il legale – e lo gireremo anche al provveditorato agli studi. E’ giusto che tutti sappiano quello che è successo".

Stefano De Biase