Boom degli orti fai da te. «E’ l’effetto della crisi»

Anziani e ragazzi diventano “agricoltori” per necessità

Orto

Orto

Pontedera, 18 settembre 2014 - LA CRISI ha portato le famiglie a riscoprire l’orto. La stima nazionale parla di quasi un italiano su quattro intento a piantare e innaffiare nei campetti dietro casa, nei giardini o e nei terrazzi per dedicarsi, oltre che alla tradizionale cura dei vasi di fiori, alla coltivazione fai da te di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza. E succede naturalmente anche nella nostra zona, tra Valdera, Valdarno e Valdicecina, terra peraltro da sempre vocata all’agricoltura che ha radici e tradizioni forti: con la crisi ancora di più, visto che la lista dei disoccupati sale ogni ogni giorno di più e supera ora abbondantemente quota 30 mila unità. Colpendo soprattutto donne, over 50 e giovani che sono le figure che più di altre hanno riscoperto l’orto.  UNA CONFERMA importante arriva da Davide Ribechini, patron di Agritalia di Pontedera, aziende che fornisce tutto per le aziende agricole ed il giardinaggio: «E’ vero con la crisi c’è stata una massiccia riscoperta dell’orto fai da te — spiega — soprattutto in quest’ultimo anno. Devo dire che il dato più significativo riguarda i giovani che davvero si stanno avvicinando a lattuga e pomodori, con passione e con una certa determinazione. Quest’aspetto mi ha colpito». «La gente riscopre l’orto in giardino e anche in terrazza — aggiunge Ribechini — con la speranza di risparmiare, anche se non è sempre così. In realtà più che risparmio garantiscono alla famiglia la certezza della qualità del prodotto». Il dato trova una piena conferma anche in Confagricoltura con il direttore Massimo terreni che spiega: «Si registra un aumento del 50% per cento sul nostro territorio del fenomeno degli orti fai da te — sottolinea — La congiuntura è la spiegazione principale del fenomeno: ci sono tanti disoccupati di ogni età che anche per non stare con le mani in mano si sono avvicinato all’orto. Sono elementi preoccupanti della situazione che viviamo oggi in Italia, per l’agricoltura di per sè la riscoperta degli orti è anche un aspetto positivo». Le ragioni di questo fenomeno, comunque sono molteplici. Sicuramente c’è anche un rinnovato interesse al verde, alla natura e, avvicinandosi al cibo, a conoscere i cicli di produzione, le stagioni.Mangiar meglio significa anche conoscere, quindi documentarsi e quindi fare anche esperienza. SI TORNA a scoprire una tradizione, chiaramente legandola agli spazi oggi di vita, con maggiore soddisfazione anche per la tavola,Poi, ci sono anche gli orti che servono per integrare il reddito: in pochi metri si possono ricavare ortaggi che soddisfano il fabbisogno familiare. A fianco di queste realtà si stanno per arrivare anche iniziative private da parte di alcune aziende agricole che danno la possibilità ai singoli cittadini di gestire, in completa autonomia, una “striscia di terra” già concimata, arata e zappata, in altre parole di “adottare” un orto.  Carlo Baroni