Ucciso dal furgone 'partito da solo': tre a giudizio

Santa Croce, nel 2012 morì un operaio di Cascina di Acque Spa

Un'udienza in tribunale

Un'udienza in tribunale

Pontedera, 19 aprile 2015 - Sono tre le persone rinviate a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte di un operaio di Acque Spa, Antonio Cerri, 52 anni, di Badia di Cascina. Siamo nel Comprensorio del Cuoio. E’ la mattina del 3 maggio 2012 quando si compie la tragedia con una dinamica il cui esame insieme a protagonisti approda in Tribunale a Pisa. Fu nel Comprensorio, segnatamente nel Comune di Santa Croce, infatti che il Cerri fu travolto e ucciso dal mezzo aziendale parcheggiato vicino a un pozzo nella campagna di Staffoli. Ecco chi sono le persone rinviate a giudizio per quella tragedia: uno era alla guida del furgone killer, l’altro è il dirigente della società per cui lavorava la vittima, il terzo è il meccanico che aveva riparato il veicolo prima della tragedia.

Gli imputati sono un 42enne, di Buti; un ingegnere originario di Castelfiorentino, il titolare di un’autofficina di Pontedera. La vittima, Cerri, sposato e padre di due figli, secondo la ricostruzione dei fatti era sceso dal furgone. Una volta sceso ha aperto il portellone posteriore del furgone, mentre un collega stava manovrando il braccio meccanico di una gru. Il camion ad un certo punto si sarebbe mosso, fino a centrare l’operaio che rimase incastrato sotto il veicolo. Galli si trovava poco distante impegnato a manovrare il braccio meccanico di una gru. Ai carabinieri e ai tecnici della medicina del lavoro dell’Asl, il collega disse di non essersi accorto di niente e di aver dato subito l’allarme una volta visto quello che era accaduto a pochi metri da lui. Il giudice Leonardo Degl’Innocenti ha fissato la prossima per l’8 febbraio 2016 con gli avvocati dei familiari di Cerri che in quella sede chiederanno la citazione a giudizio come responsabile civile di Acque Spa. I tre rinviati a giudizio sono difesi dagli avvocati Gino Doveri, Stefano Del Corso e Alessandro Capone, mentre la famiglia dell’operaio deceduto si è costituita parte civile con i legali Giovanni Capria e Laura Antonelli.

C. B.