I Comuni non pagano Geofor. Inviati i solleciti alle amministrazioni

Marconcini: «Situazione di stress. Pontedera? Piano per il rientro»

Il presidente di Geofor, Paolo Marconcini (foto Germogli)

Il presidente di Geofor, Paolo Marconcini (foto Germogli)

Pontedera, 23 maggio 2016 - Il francobollo, la busta delle lettere e l’etichetta col destinatario. All’interno un messaggio poco romantico: «Caro Comune ti sollecito il pagamento». Mentre le amministrazioni spediscono migliaia di missive ai cittadini per invitarli a versare i contributi arretrati (Imu, Tari e compagnia bella), l’azienda dei rifiuti Geofor offre lo stesso trattamento alla casa pubblica. Un atto conseguenza dell’altro, forse. Il patto di stabilità ad opprimere, certamente. Eppure c’è un destino unico: un filo soffocante che lega pubblico e privato. Non c’è più un euro.

Presidente Paolo Marconcini è vero che Geofor ha inviato delle lettere di sollecito ai Comuni?

«Confermo. A dire la verità non è neppure la prima volta che accade. La legge prevede criteri stringenti per il saldo delle nostre quote. Ma noi di Geofor non siamo così severi. E’ sufficiente che, quanto dovuto, sia saldato entro 90 giorni».

Ma questo a volte non avviene...

«Capita. E per noi sono guai. Geofor subisce un notevole stress finanziario. Sostanzialmente, per mandare avanti i nostri servizi, dobbiamo ricorrere alle banche e agli istituti di credito. Ma il denaro, anche se i tassi di interesse sono calati, ha un costo».

Quali Comuni sono più in difficoltà?

«No mi dispiace, niente nomi. Posso solo dirle che, generalmente, sono i Comuni più piccoli ad avere maggiori affanni. Ma non è sempre così. Piuttosto...».

Che cosa?

«Posso dire che ci sono realtà virtuose come il Comune di Pisa. Ma anche Ponsacco e Vicopisano. Queste amministrazioni sono regolarissime».

E Pontedera?

«Con Pontedera e Cascina ci siamo messi a tavolino e abbiamo discusso. Abbiamo stilato un piano di rientro preciso che garantisce entrambe le parti».

Quanti soldi devono le amministrazioni a Geofor?

«Mi appello, ancora una volta, alla riservatezza. E’ evidente però che se un Comune ci deve 100mila euro, un’altro 200mila e così via, si fa presto ad arrivare a 5-6 milioni».

Una situazione che la preoccupa?

«Non è mai successo che la Geofor non sia stata pagata dai Comuni. Prima o poi tutti rientrano, è solo questione di tempo. Ma non è la stessa cosa essere in regola con la tempistica o meno. Abbiamo dei servizi da mantenere, stipendi da erogare e spese continue».

Come si spiega questi ritardi?

«So bene come funzionano le cose per i Comuni. Anche loro non ricevono quanto dovrebbero incassare. Capisco le difficoltà e per questo siamo disponibili a venire incontro e a parlarne con chi attraversa una fase economicamente delicata».