Fanghi nocivi, nuove accuse

Il risultato delle analisi della Procura: "Idrocarburi sopra i limiti di legge"

Le forze dell'ordine mentre ispezionano un campo coltivato

Le forze dell'ordine mentre ispezionano un campo coltivato

Pontedera, 25 novembre 2016 - L'inchiesta sui presunti fanghi velenosi spacciati come ammendanti nei campi coltivati a graminacee vive un altro passaggio importante. Nei fanghi riversati nei terreni agricoli sono stati riscontrati valori di idrocarburi pari a 1.500, trenta volte oltre il limite di tolleranza di 50 fissato dalla legge.

È quanto emerge dalle analisi effettuate dai consulenti della procura di Firenze – l’inchiesta è coordinata dal pm della Dda Giulio Monferini – sui campioni dei rifiuti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta che il 13 settembre scorso portò al sequestro di beni mobili e immobili per più di 7 milioni di euro e all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare nei confronti di altrettanti imprenditori accusati di aver smaltito in modo illegale, fin dal 2013, oltre 80 mila tonnellate di rifiuti. Le indagini che hanno visto all’opera miliari del Gico di Firenze, sono state condotte anche attraverso riprese video e fotografiche.

Un’inchiesta, questa, che tocca in modo importante la Valdera perché i terreni interessati dagli spandimenti sotto accusa si trovano nei comuni di Palaia, Peccioli, Fauglia, Crespina Lorenzana e Lajatico, oltre che nel Comune di Montaione. In tutto circa 800 ettari.

Durante le indagini è emerso che gli agricoltori che ricevevano i fanghi di depurazione non li pagavano, sebbene fossero spacciati come concimi, ma al contrario venivano compensati per permettere agli smaltitori di sversarli sui loro terreni: alcuni ricevevano fino a 500 euro ad ettaro. Inoltre, almeno in alcuni casi, sembra fossero gli stessi trasportatori a mescolare i fanghi (pratica agronomica legale purché le caratteristiche del fango rispettino le caratteristiche fisico-chimiche di legge) con la terra.

Per quanto riguarda i fanghi, i campioni sono stati prelevati dai rifiuti in entrata, in stoccaggio e in uscita da un’azienda veneta specializzata nel trattamento dei rifiuti coinvolta nelle indagini. I Comuni della Valdera, anche per il danno d’immagine ad una terra vocata ad un’agricoltura di qualità, si sono costituiti parte civile affidandosi all’avvocato Alberto Marchesi. E lo stesso ha annunciato che farà la Confederazione Italiana Agricoltori della Provincia di Pisa.