Carismi, closing alle porte e uscita della prima tranche di prepensionati

San Miniato, la chiusura dell'operazione con Credit Agricole potrebbe avvenire prima di Natale. Sono 120 i dipendenti che lasciano la banca con l'inizio del 2018

La sede centrale Carismi

La sede centrale Carismi

San Miniato, 17 dicembre 2017 -  L'arrivo della Cassa di Risparmio di San Miniato Spa sotto Credit Agricole Cariparma, il cosiddetto closing, potrebbe arrivare prima di Natale. Il 21, ad esempio, è una data considerata papabile. Intanto si sa già che il 28 dicembre saranno effettuate le conciliazioni dei 147dipendenti della banca che beneficeranno dell’accompagnamento alla pensione: sono gli esodi volontari su un bacino di 180 lavoratori individuati che matureranno il diritto a pensione entro il 2026, con tempi di permanenza al fondo di solidarietà del settore che arrivano sino a 7 anni. Quattro gli scaglioni delle uscite fino alla fine del 2019. Lo annuncia Claudio Fiaschi (Fisac Cgil): «La prima trance esce subito con l'inizio dell’anno – dice Fiaschi –. Si tratta della quota più consistente, perché sono ben 120 impiegati. Il resto, appunto, a scaglioni. Con l’inizio del 2018, quindi, si andrà delineando un nuovo assetto organizzativo della banca nella quale noi riponiamo molta fiducia».  «Noi, inbfatti, abbiamo creduto fin da subito nell’operazione con Credit Agricole – aggiunge Fiaschi –. Carismi entra in un gruppo solido, grande, importante, capace di dare garanzie al futuro della banca e a chi ci lavora: il clima, ora che praticamente è quasi fatta, mi sembra molto sereno sia tra coloro che lasciano la banca per avviarsi alla pensione, sia tra chi resta. Ci sono ovviamente ancora molte cosa da definire o da sapere. Ma ribadisco che l’operazione fatta è quella giusta, anche rispetto alle trattative con i fondi di varia provenienza che hanno preceduto l’inizio del dialogo con il gruppo francese». In ballo c’è anche un razionalizzazione della rete con la chiusura di alcune filiali. Il piano prevedeva la chiusura di una ventina di agenzie alcune delle quali già chiuse. «Ma anche su questo aspetto dovrà aprirsi un tavolo che ancora non è decollato – ammette Fiaschi –. E’ chiaro che il passaggio sotto Cariparma toccherà molti aspetti della banca, ma per alcuni ci vorrà anche tempo. La stessa incorporazione, se questa sarà la strada com’era stato ventilato, è un percorso che non può certo essere immediato». Insomma la nuova era di Carismi sta già iniziando: prossima tappa l’aumento di capitale di 200 milioni di euro, con l’emissione di oltre 449 milioni di azioni al prezzo di 0,445 l’una. E il marchio? Nulla di deciso, per ora. Nella fase iniziale dovrebbe continuare a vivere soprattutto nel Comprensorio del Cuoio.