Calcio scommesse, si allontana il pericolo di sanzioni per il Tuttocuoio

L'ex direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola "scagiona" i club associati alla squadra abruzzese per presunte combine

tifosi del Tuttocuoio (foto Germogli)

tifosi del Tuttocuoio (foto Germogli)

Ponte a Egola, 29 giugno 2015 - I primi passi dell'inchiesta della procura della Figc – stiamo quindi parlando di giustizia sportiva – allontanano il Tuttocuoio da possibili sanzioni o penalizzazioni per la cosiddetta “responsabilità oggettiva”. Stiamo parlando ovviamente dell'inchiesta sul calcio scommesse denominata “Dirty soccer” portata avanti dalla procura di Catanzaro e i cui atti sono stati acquisiti anche dalla giustizia sportiva e in particolare dal procuratore federale Stefano Palazzi. Tra le partite coinvolte, in molti lo ricorderanno, c'è anche L'Aquila-Tuttocuoio del 25 marzo.

Dalle intercettazioni emergono tre protagonisti: i procuratori residenti a Pontedera Eugenio Ascari e Andrea Bagnoli e l'ormai ex direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola. Proprio a questo personaggio, il cui ruolo sembra centrale sia nell'ambito dell'inchiesta penale che in quella sportiva, Stefano Palazzi ha rivolto le prime domande venerdì scorso per un vero e proprio interrogatorio fiume. Per il Tuttocuoio, così come per le altre società coinvolte, sono emerse buone notizie. «Non sembrerebbero ravvisarsi profili di difficoltà per L’Aquila o per altre società che francamente non sono state attinte né dalle nostre considerazioni né dalle domande», ha detto l'avvocato Libera D'Amelio, il legale che difende Ercole Di Nicola. Dunque Di Nicola ha reso dichiarazioni «personali, dei suoi fatti» e non di altro. La precisazione è cruciale: in ballo c’è la responsabilità diretta dei club a contatto con Di Nicola, compreso il Tuttocuoio visto che gli inquirenti hanno definito Andrea Bagnoli, in base a quanto asserito da Ascari nelle intercettazioni, come dirigente del club di Ponte a Egola.

Cosa che però non risulta a livello ufficiale visto che nonostante la vicinanza di Bagnoli alla dirigenza del Tuttocuoio, il procuratore non ha mai ricoperto cariche ufficiali all'interno del club. L'interrogatorio, come detto, è stato lunghissimo. Quasi dieci ore consecutive, per «negare qualsiasi tipo di combine o scommessa» e per rispondere, «a titolo esclusivamente personale», dei dieci episodi contestati dalla Procura federale, di cui due nuovi, non inseriti nell’inchiesta penale. Inchiesta penale che per ora è in fase di stallo. Ascari e Bagnoli quindi risultano sempre come indagati e lo stesso dicasi per il calciatore del Tuttocuoio Abel Balde. Difficile che emergano a stretto giro nuovi elementi sulla presunta combine tra L'Aquila e Tuttocuoio.