Comunioni, giusto pagare "tassa" di 25 euro a bambino? Lettera al vescovo

La polemica di un parrocchiano, che gira la domanda a monsignor Tardelli

Don Paolo Firindelli

Don Paolo Firindelli

Pistoia, 29 aprile 2016 - «Eminenza è normale che un parroco chieda 25 euro a un bambino per la prossima comunione per le spese degli addobbi della c hiesa?» La domanda è postata da un parrocchiano di Montale, Gianni Saba, sul profilo facebook del vescovo di Pistoia Monsignor Fausto Tardelli. «I 25 euro sono stati chiesti con un foglio consegnato dai catechisti ai bambini – aggiunge Gianni Saba – se fosse stata un’offerta volontaria sarebbe stato accettabile, ma così dà fastidio perché è come una tariffa, che dà noia specialmente in un periodo di difficoltà economiche come questo » .

« Per una sessantina di bambini fanno 1.500 euro. Secondo me si poteva usare maggiore sobrietà. Anche perché bisogna aggiungere il costo della vestina per i bambini e anche quello del fotografo. In totale sono cento euro». Il parroco di Montale d on Paolo Firindelli, saputo delle osservazioni critiche del suo parrocchiano, dice di rimanere «interdetto» e puntualizza che i 25 euro non sono destinati unicamente all’addobbo della chiesa ma anche ad altre cose come un piccolo ricordo per i bambini, piccole spese per la celebrazione come il libretto della Messa e la pergamena e una sorpresa finale a conclusione della celebrazione. «Questa cifra è sempre stata chiesta – aggiunge il parroco – è un’usanza che ho trovato dal mio predecessore e chi ha problemi di natura economica è dispensato, può mettersi in contatto con me e io provvedo direttamente».

Don Paolo considera le accuse ingiuste ma soprattutto ribadisce la sua sorpresa: «Mi meraviglio – conclude – che ci si meravigli di una cosa come questa. Del resto la festa oltre al suo significato religioso ha anche degli aspetti correlati». Quanto all’accusa di aver posto una sorta di tariffa don Paolo ricorda che «anzi le tariffe delle celebrazioni che ho trovato quando sono arrivato a Montale le ho tolte tutte». Non è la prima volta che nel territorio pistoiese ci siano lamentele sulle «tariffe» previste in alcune parrocchie per i vari sacramenti.

Fece scalpore, due anni fa, il cartello appeso in chiesa dal parroco di Villa di Baggio, in cui il sacerdote aveva indicato ai propri fedeli una sorta di «tariffario-base» a seconda della cerimonia prevista. UN atteggiamento che aveva scaldato gli animi di parte della comunità e che finì anche all’attenzione della Santa Sede. Ora a Montale la stessa accusa «velata», ma il parroco si difende elencando le spese previste. Tariffa o no, le prime comunioni a Montale si celebreranno l’8 e il 15 maggio e interesseranno 69 bambini. Giacomo Bini