Pistoia, 29 maggio 2016 - Si è presentato spontaneamente in questura, ieri mattina, l'anziano protagonista di un grosso allarme lanciato dai genitori pistoiesi sui social perchè visto, e fotografato, mentre era fermo davanti a una scuola sulla vecchia Pratese e che, sempre secondo l’allarme dei genitori, avrebbe scattato fotografie ai bambini.
«Non ho fatto niente di male – ha riferito agli inquirenti – . Ero fermo lì davanti perchè aspettavo che aprisse la farmacia. Ci sono stato due volte. Mi riservo di querelare per diffamazione chi ha diffuso le fotografie». L’uomo è stato ripreso, con i telefonini, anche mentre, nella mattinata di venerdì, veniva controllato dagli agenti della Volante dopo l’allarme dei genitori. Immagini poi diffuse capillarmente fra i genitori (e che hanno raggiunto anche la nostra redazione) perchè vigilassero su una situazione che li aveva inospettiti. Le segnalazioni hanno raggiunto le forze dell’ordine e la polizia sta tuttora monitorando la situazione e gli accertamenti, come ci conferma la questura, sono in corso.
Ma oltre a quello che gira sui social per il momento, a livello di atti formali, non c’è niente. Nessuno ha presentato una denuncia che riferisca elementi perseguibili.
«Se qualcuno ha visto qualcosa – spiegano dalla questura – è invitato a venirlo a riferire. Altrimenti evitiamo facili allarmismi». L’uso dei social, e in particolare di WhatsApp, per segnalare una situazione da tenere sotto controllo, ha preso campo da tempo. Dagli addetti ai lavori viene definita sicurezza partecipata, il primo esempio nel pistoiese risale a pochi mesi fa, quando l’allarme furti sulla montagna pistoiese ha mobilitato pacifiche ronde che si tenevano costantemente in contatto sui social.