Ilenia Cipollari, quando il teatro è vita. "Tutta colpa... del Funaro"

Intervista alla 29enne pistoiese tra progetti e ambizioni

Ilenia Cipollari (fotografata da Victor Wolf)

Ilenia Cipollari (fotografata da Victor Wolf)

Pistoia, 26 agosto 2015 - Quando il teatro diventa ragione di vita. Le idee chiare (come i suoi occhi), un’improvvisa folgorazione avvenuta al Funaro, un’audizione che apre porte inattese e la continua voglia di migliorarsi. Ilenia Cipollari è questo e molto altro. Pistoiese, 29 anni a ottobre, è arrivata nel teatro dopo un percorso singolare. «Ho studiato canto jazz al Conservatorio – racconta durante un'intervista nella nostra redazione – e mi dilettavo con qualche serata a Pistoia e in Versilia. Dopo essermi laureata al Polimoda di Firenze, però, ho messo da parte il canto e sono finita a lavorare a Milano e poi a Londra come marketing consultant. Ma alla lunga ho sentito il bisogno di tornare a cantare e così cercando qualche audizione sono finita al Buttersea Arts Center di Londra e sono stata presa nel programma teatrale Bac Homegrown. Ho cominciato così a portare avanti insieme lavoro e teatro ». La svolta decisiva però avviene nel febbraio 2013, un periodo in cui Ilenia si era fissata con l’opera di Carmelo Bene. «Mio padre voleva che tornassi a Pistoia per un weekend – spiega – e il caso ha voluto che in quei giorni al Funaro ci fosse un incontro con il produttore Andres Neumann e Marie Helene Estienne, da anni assistente alla regia di Peter Brook. Lì dentro di me si è acceso qualcosa, ho avvertito una vera e propria scintilla: era quello che volevo fare. Marie Helene mi chiese di restare a vedere lo spettacolo, era The Suit di Brook, mi misi su un cuscino da una parte visto che il teatro era pieno e da lì è cominciato tutto».

A quel punto la vita di Ilenia è cambiata. È tornata a Pistoia e ha cominciato l’opera di formazione teatrale con personalità come Lilo Baur e Kristin Linklater. «Quest’ultima – continua – mi parlò della compagnia polacca Song of the goat theatre, specializzata nella commistione tra teatro e musica. Ho fatto uno stage presso di loro al quale sono succedute ben due produzioni». Ilenia fu chiamata all’audizione di Return to the voice, lavoro su commissione di Summer Hall, un’istituzione culturale scozzese per il Festival Fringe di Edinburgo del 2014. «Abbiamo fatto spettacoli nella cattedrale di Edinburgo, a Londra, Glasgow e in Polonia – prosegue -. In quell’occasione entrai a far parte anche dell’altra produzione della compagnia, Songs of Lear, come sostituta di un’altra attrice. È un adattamento del Re Lear di Shakespeare fatto con numerosi elementi musicali che ci ha portato fino a Tbilisi, San Paolo in Brasile e all’Università di Yale a New Tork». L’ESPERIENZA accumulata da Ilenia in questi anni è quindi già notevole, senza dimenticare il corto girato a Buenos Aires a febbraio con la regia di Gustavo Biazzi (premiato a Cannes come direttore della fotografia), la produzione di Andres Neumann e la produzione esecutiva di «Salta una rana Cine», scritto e interpretato da Ilenia stessa dal titolo «Wunderkammer - a Short Stravaganza». «Sarò un po’ in pausa con la compagnia fino a gennaio – conclude – ma in questi mesi voglio migliorarmi, crescere professionalmente allargando i miei orizzonti ma senza perdere la mia natura. Voglio rendermi più flessibile nel campo teatrale approdando, magari, al teatro classico o al cinema». Gabriele Terreri