Morta carbonizzata. Dalla tragedia al delitto, Lamiae uccisa dall'amico

Le fiamme nella casa di Sammommè non sono state un incidente. Il crollo davanti alla squadra mobile di Pistoia

La giovane Lamiae

La giovane Lamiae

Pistoia, 8 ottobre 2016 -  E’ morta mentre era al telefono con la polizia, mentre tentava di chiedere aiuto chiusa a chiave all’interno del bagno. Non ce l’ha fatta Lamiae Chriqi, 28 anni, morta giovedì sera carbonizzata nella sua abitazione. Si è passati in poche ore dalla tragedia al delitto a Sammommè, una piccola frazione collinare di Pistoia. Avrebbe confessato ieri, nella nottata, l’uomo, di origini marocchine, che avrebbe ucciso volontariamente Lamiae per futili motivi, sembra per la restituzione del passaporto dell’uomo che la giovane aveva trattenuto. Il cerchio stretto intorno al sospettato da parte degli inquirenti della squadra mobile della questura di Pistoia, si è chiuso in poche ore. Nel momento in cui scriviamo l’uomo è ancora sotto interrogatorio assistito dal suo legale. Da una prima ricostruzione dei fatti, fondamentali sarebbero state le testimonianze dei giovani extra comunitari che vivono nell’ex albergo Arcobaleno di Sammommè che a quanto pare, avrebbero visto una figura allontanarsi dall’abitazione mentre all’interno del piccolo appartamento divampavano le fiamme.

Una figura che non corrispondeva a quella del marito, che in quel momento era fuori per lavoro. Gli inquirenti hanno avuto fin da subito il dubbio che non si trattasse di una disgrazia come invece è apparso a tutti giovedì sera quando hanno visto l’appartamento distrutto dalle fiamme. Un dubbio che si è fatto strada proprio dalle disperate parole pronunciate da Lamiae mentre il fuoco la raggiungeva all’interno di quel piccolo bagno dove alla fine ha trovato la morte. Ieri mattina i sopralluoghi della verità. Rilievi accuratissimi svolti dalla Scientifica, dalla squadra mobile e dai vigili del fuoco. Rilievi che hanno evidenziato fin da subito delle incongruenze con una possibile disgrazia. Dalla posizione del corpo, all’impossibilità di ritrovare una chiave, probabilmente del bagno in cui la donna è morta, e che le squadre hanno cercato per tutta la giornata di ieri. Dopo l’interrogatorio, durato per diverse ore, davanti agli uomini della mobili, il sospettato è crollato sotto il peso delle domande e del suo rimorso. Nessuno avrebbe potuto salvare Lamiae dalla furia omicida, quella furia che l’ha abbandonata alla morte più atroce che possa esistere. Sola, travolta dalle fiamme. Lucia Agati Michela Monti