Nasconde il cadavere della mamma per anni, la figlia è tornata a casa: ora è assistita

Servizio domiciliare per due ore al giorno. "Un caso sottovalutato"

Cinzia Del Tredici, 51 anni, all’uscita dalla sua casa di Pescia

Cinzia Del Tredici, 51 anni, all’uscita dalla sua casa di Pescia

Pescia (Pistoia), 27 aprile 2017 - Un servizio di igienizzazione della casa, uno di assistenza domiciliare, per due ore giornaliere, e un contributo economico, per il suo sostentamento. E’ quanto i servizi sociali della Società della Salute della Valdinievole hanno disposto, contestualmente al ritorno a casa, avvenuto sabato mattina, di Cinzia Del Tredici, la 51enne di Pescia, che per dieci anni ha tenuto nascosto in una camera del suo appartamento, il corpo della madre morta.

Di quella casa, il pm Luigi Boccia, che dirige le indagini, ha disposto il sequestro solo della stanza nella quale sono stati ritrovati i poveri resti di Marina Bruni, classe 1927, deceduta molto probabilmente per un malore dieci anni fa, come è stato confermato dall’autopsia. Il corpo, avvolto in strati di cellophane neri e in coperte e tende, era stato stipato sotto un letto, con due materassi sopra.

"Sono ancora in attesa di avere un primo colloquio con la mia assistita – spiega l’avvocato Lara Bertocci – in ogni caso, dobbiamo attendere che siano depositati i risultati dell’autopsia. Solo dopo questo passaggio, la Procura potrà formulare il capo di imputazione. In un secondo momento, si potrà procedere con un’eventuale richiesta di dissequestro dell’intero immobile".

"Da sabato scorso un nostro assistente domiciliare presta servizio presso l’appartamento della signora per due ore al giorno – spiega la responsabile di servizi sociali della Sds della Valdinievole, Lorena Paganelli – E’ questo il progetto pensato per ora, ovviamente suscettibile di modifiche a seconda di quelle che saranno le esigenze della signora. Ci troviamo davanti a una situazione di profondo dolore e disagio. Stiamo parlando di una persona che deve ancora rendersi conto di quello che è successo. Nel frattempo, la casa è stata igienizzata (la parte che non è sotto sequestro, ndr). Sabato mattina, quando la signora è tornata a casa, i vicini l’hanno accolta bene. Questo vorrei dirlo, perché c’è stata umanità e comprensione".

Intanto, come era prevedibile, l’Inps ha sospeso l’erogazione della pensione della madre Marina Bruni, che per dieci anni è sempre stata accreditata sul conto cointestato con la figlia. Dei soldi, percepiti illecitamente, circa 1.300 euro mensile, non ci sarebbero che pochi spiccioli su quel conto. Anche per questo la Società della Salute ha attivato un servizio di sostegno economico per Cinzia Del Tredici.

"La signora non ha più mezzi per il proprio sostentamento e questo sostegno, che verrà gestito dai nostri servizi sociali – chiarisce ancora Paganelli – è un passaggio che si è reso immediatamente necessario. Questo caso è stato di sicuro sottovalutato dai nostri servizi – ammette Paganelli – ma è bene considerare il contesto. Non sempre si può intervenire, pur in una situazione di manifesto disagio. E’ nostro compito anche rispettare, quando ciò è possibile, la volontà della persona, ovviamente fintantoché questa libertà non va a ledere quella altrui".

Finora Cinzia Del Tredici non ha mai riferito di avere parenti a cui rivolgersi, ma i servizi sociali ora sono impegnati anche in questa delicata opera di recupero dei rapporti familiari. "Il prossimo passo – conclude la responsabile Sds, Lorena Paganelli – sarà quello di verificare se sia possibile attivare la rete familiare: se cioè i parenti della signora vorranno e potranno darle una mano".

Martina Vacca