Il saluto del procuratore Canessa: "L’importanza di essere squadra"

Il discorso in aula penale. Oggi la prima riunione

L'arrivo in procura del neo procuratore capo Paolo Canessa (Luca Castellani/ Fotocastellani)

L'arrivo in procura del neo procuratore capo Paolo Canessa (Luca Castellani/ Fotocastellani)

Pistoia, 31 luglio 2014 - HA SCELTO un’immagine che ha toccato il cuore di tutto il mondo giudiziario che era ad ascoltarlo, al primo piano del palazzo del tribunale, ieri mattina, nel suo primo discorso ufficiale come procuratore capo della Repubblica di Pistoia. Paolo Canessa ha voluto ricordare come si lavorava 31 anni fa, nella Procura di Firenze, quando divideva la stanza con il compianto Gabriele Chelazzi e c’era una sola macchina da scrivere e i due sostituti dovevano alternarsi. «Eravamo un piccolo gruppo, molto unito. E vorrei ritornare a quel clima». In più di trent’anni, da allora, ne sono accadute di cose. Chelazzi ha legato indissolubilmente il suo nome alle indagini che hanno portato alla individuazione e alla condanna di mandanti ed esecutori delle stragi del ’93-’94: Georgofili, via Palestro. Canessa, che ha 65 anni, al processo a Pacciani e ai «compagni di merende» per i delitti del mostro di Firenze.

MA NON SOLTANTO, ha diretto indagini importanti sulla criminalità organizzata, quando, per dieci anni, dal 2000 al 2010, è stato designato quale sostituto addetto alla Procura distrettuale antimafia di Firenze. Canessa ha parlato indossando la toga. «Sono qua — ha detto — dopo aver trascorso trentuno anni alla procura di Firenze e in cui si sono succeduti otto procuratori, da Chelazzi a Vigna, ognuno dei quali mi ha insegnato molto, lasciando la sua impronta nel mio modo di lavorare. Anche a Pistoia vorrei ricreare una squadra unita, in cui ognuno deve fare la sua parte lavorando insieme».

«IL MIO RUOLO — ha detto ancora — sarà quello di far in modo che questa collaborazione funzioni, dando un impulso unitario alle indagini, coordinando il lavoro di tutti. E per questo sarà necessario lavorare tutti insieme». A introdurre il discorso d’esordio del procuratore Canessa l’avvocato generale della Corte d’Appello Francesco D’Andrea che ha lodato pubblicamente Canessa per i 31 anni di servizio svolti a Firenze, evidenziando le sue qualità professionali e umane, la sua abnegazione e le sue capacità.

L’AVVOCATO D’Andrea ha augurato buon lavoro al procuratore, seguito dal caloroso benvenuto e dagli auguri espressi a sua volta dal presidente del Tribunale di Pistoia, Fabrizio Amato. Poco dopo il procuratore ha lasciato il palazzo di Piazza del Duomo, dove tornerà stamani per il suo primo giorno «operativo» da capo della Procura di Pistoia e per la prima riunione con i suoi sostituti.