Bomba inesplosa: "Calcoli scientifici per l'evacuazione"

Il capitano Pietro Pace spiega perchè è necessario "svuotare" mezza città

Il capitano Pietro Pace

Il capitano Pietro Pace

Pistoia, 23 luglio 2016 -  Ssarà lui a coordinare le attività degli artificieri del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza, al Nespolo, e si interfaccerà costantemente con la Prefettura. Il capitano Pietro Pace ci ha spiegato perchè, a differenza del passato, questa volta è necessario evacuare quasi mezza città durante le operazioni sull’ordigno in via Vecchia Pratese.

Capitano, siamo davanti ad una bomba pericolosa? Come mai un’evacuazione di questa portata? «In realtà la motivazione è abbastanza semplice. Nel corso degli anni sono cambiati i nostri sistemi di calcolo sui possibili effetti di una ipotetica deflagrazione. Mentre prima questa formula matematica lasciava ampi margini di «dubbio», ora grazie all’evoluzione tecnologica riusciamo a calcolare esattamente il raggio in cui anche una sola scheggia potrebbe rappresentare un pericolo per la popolazione. La distanza calcolata a Pistoia è frutto di questa formula matematica, di proiezioni scientifiche. Ciò significa che chi rientra in questo margine deve essere messo in sicurezza per evitare qualsiasi possibile conseguenza».

Cosa farete durante l’intervento? «Si tratta di rimuovere la spoletta dell’ordigno ossia la parte che innesca la bomba. Una volta tolta questa parte, l’ordigno diventa trasportabile e innocuo. Capisce però che quando andiamo a toccare una bomba con all’interno trenta chili di esplosivo bisogna usare la massima precauzione».

Quanti artificieri entreranno in azione? «Ci sarò io a coordinare l’operazione e cinque artificieri».

E fino al 31 luglio, chi abita nelle vicinanze deve preoccuparsi? L’ordigno potrebbe scoppiare inaspettatamente? «Assolutamente no. E’ stato lì per 70 anni senza scoppiare e continuerà ad essere innocuo. Massima tranquillità per tutta la cittadinanza. Chiramente l’evacuazione è necessaria perchè in quelle ore andremo a operare sull’ordigno e l’imprevisto va sempre calcolato».