Amianto, questionario sugli ex lavoratori a contatto con le fibre

La ricerca del Centro di Documentazione Marco Vettori e lo studio della Fondazione Attilia Pofferi con l'Istituto di prevenzione oncologica di Firenze

Elisabetta Chellini

Elisabetta Chellini

Pistoia, 20 agosto 2015 - «SÌ, SONO STATO esposto alle fibre d’amianto quando lavoravo. Sì, desidero essere informato sul mio stato di salute. No, non sono stato informato dall’azienda sui rischi che correvo, l’ho saputo dai miei colleghi». E’ la risposta più comune al questionario, rigorosamente anonimo, a cui sono stati recentemente sottoposti ottanta ex lavoratori che, prima di andare in pensione, durante le diverse fasi di lavorazione per le varie ditte, sono entrati in contatto con le fibre di amianto. Molti di loro avevano lavorato alla Breda. Molti di loro sono molto anziani. 

LA RICERCA è tuttora in corso. L’obiettivo che si pone è di sottoporre almeno duecentocinquanta ex lavoratori alle domande del questionario conoscitivo che è stato messo a punto dalla Fondazione Attilia Pofferi con l’Istituto di prevenzione oncologica di Firenze e con la collaborazione della Cgil, grazie, in particolare, all’impegno di Walter Fattori. I primi risultati della ricerca, la prima a Pistoia con queste caratteristiche, saranno presentati in un convegno che si terrà dal 21 al 22 settembre al Cnr di Pisa.  IL QUESTIONARIO precede, o forse è meglio dire prepara il terreno, a una importante iniziativa di carattere regionale, e anche questa senza precedenti da quando la questione amianto è diventata di quotidiana attualità, che si propone di attuare un capillare programma di vigilanza sanitaria sulle persone che sono state esposte alle fibre. Questo in previsione di offrire, gratuitamente, secondo il piano sanitario regionale, tutti gli esami necessari per lo screening delle condizioni di salute degli ex lavoratori che sono entrati in contatto con l’amianto. Il programma regionale è attualmente seguito dal professor Alfonso Cristaudo e dalla dottoressa Elisabetta Chellini che, tra l’altro, sono anche componenti del comitato scientifico della Fondazione Attilia Pofferi, che la biologa pistoiese Sandra Fabbri Monfardini dirige da molti anni.  La questione amianto è diventata, da tempo, un tema centrale per la Fondazione, insieme all’attività del Centro di documentazione intitolato alla memoria di Marco Vettori, che lavorò in Breda come saldatore e fu poi protagonista di innumerevoli battaglie per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori esposti, fino al processo penale per dare giustizia ai morti di mesotelioma, uno dei primi procedimenti in Italia. 

IL CENTRO di Documentazione, che la dottoressa Fabbri dirige, si appresta ora ad aprire un nuovo rilevante capitolo che è quello di raccogliere più fonti possibili tra libri, pubblicazioni e ricerche anche su supporti informatici. Per questo, negli ultimi giorni, ha lanciato un appello che tutti sono invitati a raccogliere. «Non vogliamo assolutamente soldi – ci spiega Manlio Monfardini, curatore dell’archivio Vettori –, ma chiediamo a tutti di aiutarci ad alimentare questa biblioteca monotematica che gestisce il fondamentale lascito archivistico di Marco Vettori. Ma ora stiamo raccogliendo più materiale possibile tra libri, riviste, periodici scientifici. «Frugate nelle vostre biblioteche – è l’appello di Monfardini – oppure acquistate per noi materiale stampato, o digitale, e poi fateci una donazione di questo materiale che noi registreremo a vostro nome. Chiamateci il lunedì e il venerdì dalle 9 alle 16 allo 0573-358384 oppure, sempre, al 345-6715109». La grande biblioteca monotematica sull’amianto sta prendendo forma nel salone della sede della Fondazione, in Largo San Biagio. Avrà un respiro regionale e oltre alla questione amianto affronterà anche tutti i rischi dei lavoratori.