Al via il monitoraggio dell’acqua che scorre nelle tubature di amianto

L'Ait annuncia analisi mirate e la sostituzione del materiale

SVOLTA Nel tondo l’ex assessore all’ambiente Ginevra Lombardi

SVOLTA Nel tondo l’ex assessore all’ambiente Ginevra Lombardi

Pistoia, 11 novembre 2014 - NON SOLO verranno monitorate tutte le condotte idriche per rilevare eventuali dispersioni di fibre di amianto nell’acqua pubblica ma il prossimo piano d’ambito indicherà come prioritaria la sostituzioni di tutte le tubature in cemento amianto. E’ una «vittoria» tutta pistoiese, se così si può chiamare, quella annunciata ieri, con una nota stampa dall’Ait (Autorità idrica Toscana) che arriva a poche settimane dalla denuncia, raccolta per la prima volta dal nostro giornale, dell’ex assessore all’ambiente del Comune Ginevra Lombardi.

La docente universitaria aveva reso noto che in 225 chilometri di territorio regionale l’acqua pubblica, la stessa che arriva nelle case dei cittadini, scorre ancora all’interno di tubature fatte con questa pericolosa fibra. Nessun allarmismo quello diffuso dall’ente regionale ma a quanto pare una decisione resa necessaria dal rispetto (con un pò di ritardo) di una legge italiana esistente dal 1994. «A oggi la media delle condotte idriche in cemento/amianto in Toscana è soltanto del 6 per cento della lunghezza complessiva delle reti, vale a dire un numero limitato di reti.

E la durezza delle acque toscane, mediamente molto elevata, funziona da incapsulante naturale della superficie interna delle tubazioni, isolando il cemento amianto dall’acqua che vi scorre all’interno – scrive l’Ait –. Si ricorda al tempo stesso che secondo la 4/a edizione 2011 delle Linee guida sulla qualità dell’acqua potabile dell’Oms non ci sono consistenti evidenze che l’amianto ingerito sia dannoso per la salute. Si deve comunque ricordare – continua la nota – che dal 1994 l’Italia ha vietato la produzione di nuovi manufatti di cemento/amianto, il cosiddetto eternit. Per cui negli ultimi due decenni non sono stati più costruiti impianti, reti o condotte idriche con impiego di questo materiale». Il piano di monitoraggio straordinario inizierà prioritariamente dalle zone a più alta presenza di condotte in cemento/amianto e dove le acque presentano una durezza più contenuta e i risultati consentiranno un aggiornamento dei dati già esistenti.

Lo studio, in collaborazione con Asl, Regione Toscana e gestori del servizio idrico (Publiacqua, Acque, Asa, Fiora, Nuove Acque, Gaia, Geal) , comprenderà anche le fonti di approvvigionamento. Una volta raccolti ed esaminati i dati, l’Autorità idrica Toscana stabilirà poi, nel nuovo Piano d’ambito, i criteri di intervento per le sostituzioni delle condotte malfunzionanti, riservando a quelle di cemento/amianto la priorità. Allo stesso tempo Ait e assessorato regionale del diritto alla salute «provvederanno a raccogliere e analizzare tutti gli studi recenti sul tema dell’amianto idrodisperso, in modo da fornire indicazioni metodologiche sempre più precise e dettagliate per la realizzazione degli interventi di manutenzione sulle reti esistenti di cemento/amianto, con garanzie di sicurezza per il personale addetto alle manutenzioni e per gli utenti del servizio».

Michela Monti