Sapienza riaperta in due anni, dalla Fondazione arrivano 3 milioni

Entro fine 2014 ci sarà il progetto esecutivo. Appello alla Regione

Lavori alla Sapienza (Salvini)

Lavori alla Sapienza (Salvini)

Pisa, 20 settembre 2014 - LA FONDAZIONE Pisa corre in soccorso del Palazzo della Sapienza. E lo fa mettendo a disposizione dell’Ateneo 3 milioni di euro su un totale di 12, cifra stimata per i lavori di consolidamento della struttura chiusa e inagibile dal 2012. E non è l’unico annuncio. «Tra due anni da oggi — ha detto il rettore Massimo Augello — la Sapienza sarà aperta e al suo interno troveranno spazio due grandi e moderne biblioteche: quella universitaria e quella politico-sociale-giuridica riunendo nello stesso luogo materiali sparsi tra varie sedi dipartimentali». Più contenuta, invece, sarà la presenza degli studenti: il polo didattico sarà, infatti, per lo più legato alla specialistica.

LA STRETTA di mano tra il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli e il rettore Massimo Augello dà ufficialmente il via al percorso verso il ritorno alla funzionalità della sede della Sapienza: «Crediamo di approvare il progetto definitivo entro il 2014 — precisa il rettore — pubblicare il bando tra gennaio e febbraio 2015, l’assegnazione nella tarda primavera. Poi ci vorrà un anno di lavoro. L’obiettivo è di riaprire la Sapienza al 100%. Il contributo della Fondazione è un mattone importantissimo in questo percorso, che va persino al di là quanto potessimo aspettarci».

Fondi che si sommeranno a quelli promessi da Mibac e Miur (circa 1,2 milioni ciascuno) e ad altre risorse che potrebbero arrivare dalla Regione («abbiamo già avviato una interlocuzione per la quale attendiamo una risposta intorno al mese di ottobre») e da altri enti. Il «grosso» arriverà, però, dalle casse dell’Ateneo (anche tramite l’alienazione di diversi beni immobili già individuati) che ha già anche assunto, per rafforzare il comparto edilizio in vista di questo grande impegno, 4 ingegneri e 6 geometri. Non si tratterà, infatti — queste le parole del rettore Augello — di «un intervento maquillage» ma di un consolidamento strutturale definitivo al quale seguirà anche una rifunzionalizzazione, elemento quest’ultimo che ha convinto la Fondazione Pisa — già a partire dal solo progetto di massima ad oggi presente — a offrire il proprio contributo: «Non sarà una riqualificazione fine a stessa e questo ci è piaciuto molto, anche perchè la Sapienza è uno degli edifici cittadini più significativi e simbolici, e in questi mesi abbiamo apprezzato la capacità progettuale e di coordinamento dimostrata dall’Università. Speriamo che il nostro gesto sensibilizzi anche altri enti ed istituzioni a intervenire con la stessa decisione».

«DAVANTI a un dramma così grave — ha aggiunto il rettore Augello — abbiamo preferito mantenere il riserbo senza cedere alle facili polemiche o rispondere alle accuse anche di chi in questi mesi ha ipotizzato persino segreti piani di estromissione. Aver avviato studi così approfonditi sul palazzo è stato già di per sé un atto di amore verso quella che è la sede centrale del nostro ateneo. Un luogo simbolo e quindi anche una ferita lacerante per rimarginare la quale, all’interno del tavolo permanente avviato in Prefettura con tutti gli enti interessati, abbiamo chiesto una ‘corsia preferenziale’ per evitare lungaggini burocratiche e non perdere ulteriore tempo».