Si aggravano le condizioni di Raphael. Lo strazio davanti alla rianimazione

L'ospedale: "Il paziente non risponde alle cure"

L'esterno del cinema Lux, ancora sotto sequestro (Foto Salvini)

L'esterno del cinema Lux, ancora sotto sequestro (Foto Salvini)

Pisa 3 febbraio 2016 - Avrebbero  dovuto essere giorni spensierati al Lux di piazza Santa Caterina. Si dovevano organizzare i preparativi per il «Carnevale a teatro». Invece... invece, non ci sarà nessuno spettacolo, nessun divertimento. Il teatro è chiuso, la struttura sotto sequestro e la locandina che annunciava la festa di Carnevale ciondola dalla bacheca, ostaggio del vento e della pioggia delle ultime ore. Tutto si è fermato a quella maledetta notte, sabato scorso, quando un giovane attore di talento, Raphael Schumacher, 27 anni, residente nel Comasco, è stato trovato appeso alla corda che avrebbe dovuto utilizzare per un numero autogestito sui tormenti e l’angoscia interiore di un adolescente. Ma il copione, che prevedeva un tragico epilogo, ha superato la finzione e, in un drammatico scambio di ruoli e parti, ha visto Raphael trasformarsi da attore a vittima.

Al Lux lo aveva portato il grande amore per il palcoscenico: il giorno seguente, domenica , sarebbe dovuto rientrare a Como dove lo attendevano la mamma Rosa e la sorella Alessia, cantante lirica. Invece sono venute loro, a Pisa, madre e figlia, partite nella stessa notte da incubo, e da tre giorni hanno appeso la loro speranze alla porta della Rianimazione del policlinico di Cisanello del dottor Malacarne. Dall’altra parte Raphael, in un groviglio di macchine tubicini, lotta per restare disperatamene aggrappato alla vita, circondato anche dall’affetto di tanti amici, colleghi e compagni di corso all’Accademia di Arte drammatica di Udine, arrivati da lontano per chiedere notizie. E aspettare. Dall' purtroppo non arrivano informazioni incoraggianti. Ieri mattina – si è appresso dall’Aoup – le condizioni dell’attore lombardo si sono ulteriormente aggravate.

Secondo quanto si è appreso da fonti ospedaliere, i danni cerebrali riportati sono irreversibili e il paziente non ha risposto positivamente alle terapie.  Ma la mamma non si arrende. Distrutta, senza più lacrime da versare, naufraga in un dolore grande come un mare senza sponde, trova la forza e la consolazione di parole di grande amore: «Gli amici di mio figlio fanno turni di due persone per volta per garantire che ci sia sempre qualcuno accanto a lui. Questo – dice – è possibile anche grazie alla disponibilità dello staff medico, pronto a venirci incontro.

Mio figlio è un ragazzo d’oro, una persona speciale, che da sempre sogna di fare l’attore. Lo vuole con tutte le sue forze e la sua vita è sul palco, dove si sente realizzato. Ha di fronte una carriera e la vuole affrontare. Per questo motivo ribadisco che per me può essersi trattato soltanto di un bruttissimo incidente. Ne sono sicura perché lo conosco». Parole dalle quali esce la conferma del ritratto di un ragazzo solare e convinto del proprio lavoro: e così avrebbe pure confermato l’ex fidanzata, ascoltata dalla polizia: era un po’ giù perché ci eravamo lasciati – avrebbe detto –, ma non era certamente depresso. Perché sul palco si sentiva vivo e pienamente realizzato.