Stampa 3D: rivoluzione in arrivo grazie al prototipo "firmato' da una spin off della Sant'Anna di Pisa

Il prototipo "3D Finisher" rende gli oggetti lisci come una palla da biliardo. Sarà presentato a Roma.

due immagini del “3D Finisher

due immagini del “3D Finisher

Pisa, 30 settembre 2014 -  Anche la migliore stampante tridimensionale restituisce oggetti in cui gli strati “di stampa” risultano ben visibili, obbligando a una rifinitura manuale per rendere le superfici liscie e per dare l’idea del “blocco unico”. Adesso, per la prima volta, arriva il prototipo che permette di rendere automatica questa fase di rifinitura e di ripulitura, con una procedura al termine della quale l’oggetto stampato appare (anzi è) impermeabile e si presenta liscio come una palla da biliardo. Questa innovazione, resa possibile grazie a TechnoDeal, azienda spin off con sede a Peccioli (Pisa) dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è destinata a operare una piccola, grande rivoluzione nel mondo della stampa tridimensionale. Il prototipo del “3D Finisher” sarà presentato in anteprima a Roma in occasione del Maker Faire, dal 3 al 5 ottobre presso l’auditorium “Parco della musica”. Questa è considerata la più importante fiera internazionale dei “makers”, gli hobbisti dai mille ingegni, quelli che hanno sempre l’idea pronta e che adesso potranno realizzarla con più facilità grazie all’innovazione sviluppata da TechnoDeal.

Il “3D Finisher” si configura come un cubo dalle dimensioni contenute, che può essere sistemato sul tavolo di casa (il suo “spazio di lavoro” è pari a un cubo di 30 centrimetri di lato) e che può essere idealmente posto accanto alla stampante tridimensionale, come suo completamento. Per rifinire un oggetto stampato in 3d è sufficiente inserirlo nel vano del dispositivo sviluppato dalla spin off del Sant’Anna, attivarlo fino a che la superficie non raggiunge il livello di levigatezza desiderato. La resa del “3D Finisher” è ottimale per oggetti stampati con il polimero indicato con l’acronimo “Abs” ma è in grado di rifinire anche oggetti stampati con il polimero “Pla”, due dei più comuni polimeri che si modellano con il calore (termoplastici), usati dalle stampanti in 3d. Oggi il prodotto si presenta a livello di prototipo e l’ultima fase di sviluppo è in dirittura di arrivo e si concentrerà sulla parte ingegneristica e sull’ottimizzazione del processo di finitura. Questa soluzione è ideale per gli hobbisti. La macchina è compatta e permette di rifinire oggetti stampati in 3d con il processo detto “di modellazione a deposizione fusa”, sfruttando la reazione chimica che avviene tra i filamenti usati per la stampa e l’acetone. Qui sta una delle innovazioni: tale procedura, finora svolta in maniera artigianale, diventa automatica, rapida e dal risultato ottimale garantito.  

I punti di forza del prodotto sono la semplicità d’uso, la struttura compatta, il costo che viene definito “competitivo”. Queste caratteristiche ne fanno un dispositivo ideale per un utilizzo domestico, ma anche gli spazi di co-working, i piccoli laboratori, lo stesso ambito accademico. Il mercato potenziale del “3D Finisher” è molto ampio. La stampa 3D ha visto una crescita esponenziale, numerose compagnie stanno immettendo sul mercato stampanti per uso domestico dai prezzi sempre più “appetitosi”.