No all'obbligatorietà dei vaccini. In 3mila alla fiaccolata / FOTO / VIDEO

Manifestazione "Questa non è la strada giusta"

Un momento della manifestazione contro l'obbligo di vaccinazioni (Valtriani)

Un momento della manifestazione contro l'obbligo di vaccinazioni (Valtriani)

Pisa, 23 giugno 2017 -  “Libertà , libertà, libertà”.  Due-tremila persone sono scese in strada per manifestare contro l’obbligatorietà delle vaccinazioni. Non li ha fermati neanche la morte del piccolo di sei anni, affetto da leucemia, e deceduto per aver contratto il morbillo.

"Non c'è da parte nostra alcuna contrarietà alle vaccinazioni - spiegano gli organizzatori - vogliamo però porre l'attenzione sul fatto che l'obbligo non è la strada migliore per favorire la cultura della vaccinazione. Mentre infatti i paesi più importanti d'Europa (fra i quali Svezia, Germania, Gran Bretagna) hanno messo in campo strategie vaccinali volte al coinvolgimento e all'informazione della popolazione, affermando l'incostituzionalità di misure coercitive e obbligatorie, il Governo Italiano annuncia una stagione di conflitto con le famiglie che non sottoporranno i propri figli a tutte le dodici vaccinazioni obbligatorie". E così ieri sera si sono dati appuntamento in piazza Vittorio Emanuele dopo le 21. Un fiume umano che da lì si è snodato per le vie del centro storico fino a raggiungere piazza Arcivescovado. Un appuntamento, promosso dal coordinamento provinciale ‘No obbligo’  che segue quelli che si sono già succeduti in questi giorni a Modena, Ferrara, Rimini Cervia e Catania, ai quali ne seguiranno altri fino alla manifestazione nazionale convocata per il prossimo 8 luglio a Pesaro.

Il tema è quello soprattutto dei diritti: "C'è un'aperta violazione della libertà di scelta terapeutica garantita dalla nostra Costituzione, dalla Convenzione di Oviedo e dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, che sancisce l'inviolabilità dell'integrità personale – proseguono gli organizzatori -. Le sanzioni amministrative, la segnalazione al tribunale dei minori e il divieto di accesso a scuola per i bambini tra zero e sei anni si configurano come una chiara lesione di questi diritti fondamentali. Libertà di scelta, informazione completa e imparziale anche sulle possibili e numerose reazioni avverse, seri esami prevaccinali ed una concreta efficacia della farmacovigilanza sono quindi le parole d'ordine di questa manifestazione”. Una manifestazione che ha bloccato il centro storico di Pisa.