"Anagrafe all'osso, poco personale e tre soli pc"

Parla Catapano, impiegata e Rsu

Un ufficio anagrafe (foto archivio; Ansa)

Un ufficio anagrafe (foto archivio; Ansa)

Pisa, 25 maggio 2015 - L’ultimo sopralluogo risale a pochi giorni fa. Una ‘visita’ che ha evidenziato «molte criticità sia nella struttura che nella disposizione dell’ufficio così come nell’organico». E’ l’anagrafe del Comune di Pisa e a tracciare il quadro sono i sindacati. «La presenza di cavi che costituiscono un pericolo per colleghi e colleghe costretti a continui movimenti, la mancata divisione tra back e front office con rumori assordanti che sono di ostacolo alla corretta gestione del servizio, oltre a rappresentare un forte limite alla interazione con l’utenza», afferma Federico Guiusti (Cobas) che aggiunge: «Si sono acquistati mobili e sedie ergonomiche per gli uffici degli assessori, la cifra di poche centinaia di euro non potrebbe essere destinata anche agli spazi per il pubblico e non solo per il personale ma per rendere più confortevole l’attesa dell’utenza?». A spiegare come si vive e si lavora, ogni giorno, è Paola Catapano, una delle nove addette all’ufficio anagrafe di Pisa dal 2006 e nella Rsu delegata Cobas.

Com’è il personale in rapporto all’affluenza? «Siamo rimasti nove sportellisti a garantire questo orario: tutte le mattine 8-14, tranne il sabato, e il martedì e il giovedì 14,30- 17,30. Non c’è mai tempo per portare avanti le pratiche».

Perché? «Siamo nove sulla carta, tre sono part time, chi è andato in pensione non è stato sotituito: ci sono le ferie e le malattie. A breve, a esempio, io e un’altra collega ci dovremo assentare per interventi programmati e abbiamo una media di 80 utenti al giorno».

Fuori dai numeri? «Ci sono sei sportelli ma tre soli computer. Non abbiamo una fotocopiatrice nostra. Non siamo mai stati dotati di microfoni (per motivi di privacy), ma siamo in un unico salone e siamo costretti a urlare».

Aiuti per lo smistamento? «Abbiamo chiesto i facilitatori che potrebbero distribuire modulistica, fornire informazioni e indirizzare l’utenza accorciando i tempi di attesa e consegna. Ma niente. Alcuni servizi si potrebbero prenotare o offrire online».

E le circoscrizioni? «I cittadini non le conoscono. L’anno scorso una circoscrizione ha sbrigato 56 pratiche in un anno, e in totale sono oltre 4mila. Il lavoro andrebbe ridistribuito, ma aumentando il personale perché anche nei Ctp spesso c’è una sola impiegata».

antonia casini