Maxi evasione fiscale alle cave di Carrara, trenta denunciati

Le indagini, durate quasi un biennio, hanno portato alla luce un collaudato sistema di frode. Le altre accuse sono falso, ricettazione, riciclaggio. Coinvolte 19 società del lapideo

Le cave di Carrara

Le cave di Carrara

Carrara, 24 febbraio 2016 - Operazione "Black marble" a Carrara: denunciate trenta persone per i reati di frode fiscale, falso, attività abusiva di prestazione di servizi di pagamento, ricettazione e riciclaggio.

Constatata maxi evasione di imposte dirette, IVA e violazioni alla normativa antiriciclaggio. L'articolata e complessa indagine svolta dai finanzieri del Comando provinciale di Massa Carrara, coordinata dal procuratore della Repubblica Aldo Giubilaro e diretta dal sostituto procuratore Rossella Soffio, ha permesso di scardinare un poderoso e collaudato "sistema" di evasione fiscale, perpetrato, secondo le accuse, da imprenditori operanti nel distretto del marmo nonché da altri soggetti, diversi dei quali di nazionalità estera.

Le persone coinvolte sono trenta, mentre le società del settore dell'estrazione e della commercializzazione di marmo coinvolte sono ben diciannove e la maggior parte hanno sede a Carrara. Le indagini, durate quasi un biennio, hanno portato alla luce un collaudato sistema di evasione fiscale mediante il quale, per anni e senza soluzione di continuità, alcuni imprenditori nazionali, in accordo e con la fattiva collaborazione di un broker e di acquirenti stranieri, hanno sottofatturato, per milioni di euro, cessioni all'esportazione di materiale lapideo.

Domani alle ore 12 in procura a Massa il procuratore Aldo Giubilaro, unitamente al sostituto Rossella Soffio e ai militari della Guardia di Finanza,terrà una conferenza stampa nel corso della quale verranno illustrati i dettagli dell'operazione.