La tragedia di Gressoney. Nonno Mauro, alpinista impegnato nel sociale

Mauro Franceschini era istruttore di arrampicata

Mauro Franceschini si calava dal campanile vestito da Befana per far divertire i bambini

Mauro Franceschini si calava dal campanile vestito da Befana per far divertire i bambini

Caprigliola (Massa Carrara), 17 febbraio 2017 -  La famiglia, l’agricoltura. E poi quella grande, smisurata passione per le montagne. Una passione che purtroppo l’ha ucciso. Mauro Franceschini è morto ieri a seguito del crollo della cascata di ghiaccio a Gressoney-Saint-Jean. Lui e le altre vittime stavano effettuando una salita, quando una parte della parete ghiacciata si è staccata dalla roccia, forse a causa di un improvviso rialzo termico. E l’intera comunità di Caprigliola, appena saputa la notizia, si è stretta attorno alla famiglia. MAURO, classe 1959, era davvero molto conosciuto, per il suo impegno nel sociale e in tutte le attività organizzate all’interno della suggestiva frazione di Aulla.

Mauro Franceschini era un alpinista esperto, istruttore di arrampicata, aveva insegnato questo sport a molti lunigianesi e ancora oggi, almeno tre o quattro volte l’anno, quando gli impegni glielo consentivano, correva verso le sue montagne. In passato aveva scalato il Monte Bianco, era stato sulle Ande, sull’Himalaya, e non aveva la minima intenzione di smettere. La montagna, come ricordano in paese, era la sua vita. Una vita fatta dell’amore per la moglie Daniela, che gestisce un bar ad Aulla e per la figlia Sara, che da poco gli aveva dato una nipotina.

Era felice Mauro, di essere diventato nonno. Altra sua passione la campagna, è sempre stato imprenditore agricolo, amava coltivare i suoi campi e gestiva con la famiglia l’agriturismo Monte Bianco. Assieme ad alcuni amici, uno su tutti Carlo Ermanni, aveva fondato la cooperativa l’Ortara, di cui era presidente. Una cooperativa nata per valorizzare i prodotti tipici lunigianesi che col tempo si era dedicata anche ad iniziative culturali, organizzando feste, manifestazioni, convegni.

Non solo, si era impegnato nel sociale, lottando a lungo per la tutela dell’ufficio postale del piccolo paese. Mauro non si tirava indietro, era stimato e mai banale, come ricordano gli amici.

Ogni anno si arrampicava sul campanile del paese per sistemare le luci, in occasione della festa della Madonna del Buon Consiglio, che trasforma Caprigliola in una nave completamente illuminata. Da un paio d’anni, inoltre, era ‘la befana’ che si calava dal campanile con dolci e calzine, da donare ai più piccoli. La sua scomparsa ha destato profondo cordoglio in tutto il paese. Anche su Facebook sono stati scritti molti messaggi di saluto. «Ti prometto - ha postato un’amica – di continuare a scalare, di cercare di farlo bene e di vedere tutti i posti dove mi volevi portare».