La tragedia di Gressoney. Antonella, l'architetto con la passione per la montagna

Un'amica: 'Abbiamo lavorato insieme e condiviso la passione per lo sport'

Antonella Gerini

Antonella Gerini

Carrara, 17 febbraio 2017 - «E’ una tragedia. Che brutta notizia che mi date. Sì, Antonella Gerini aveva lo studio a Massa qui in viale della stazione. Nell’ufficio era insieme ad un noto ingegnere. Il loro studio era a poca distanza dal mio e siano stati vicini diversi anni. Sono andati via solamente 6 o 7 mesi fa. Prima ci incontravavamo di solito nel parcheggio della palazzina, quando si arrivava in auto o si partiva».

L’avvocato Luigi Bernacca, «Gino» per gli amici, ricorda così Antonella Gerini. Per anni hanno lavorato a poca distanza l’uno dall’altra, pur senza frequentarsi. Ma l’avvocato, che con i giornalisti è gentilissimo, ricorda bene la giovane architetto. «Era una persona cordiale ed educata. Una ragazza giovane, brava. Questa morte in montagna è una tragedia». Nella palazzina di viale della stazione il nome Antonella Gerini è ancora impresso nella cassetta delle lettere. L’architetto in quel periodo abitava in piazza Martana, a pochi metri dalla storica porta. E nel campanello del palazzo resta il cognome Gerini con l’iniziale del nome.

Allo studio in viale della stazione, con ogni probabilità, l’architetto andava a piedi. Un suo amico, che condivideva con lei la passione per l’alta montagna, ipotizza che Antonella sia partita per la Val d’Aosta ieri prima dell’alba. Tutta «una tirata» per arrivare al ghiacciaio, fare la scalata, e tornare poi indietro. «Si fa spesso così – spiega l’uomo, esperto alpinista – da Massa al ghiacciaio la strada è scorrevole e se parti alle 5 di mattina arrivi sul posto in circa 4 ore o poco di più. E fermi la macchina a soli 10 minuti, a piedi, dal ghiaccio. Questo ti permette di fare la scalata e poi di ripartire per essere di nuovo a Massa in serata, al massimo in nottata. L’abbiamo già fatto in passato.

«Abbiamo lavorato insieme e condiviso la passione per la montagna e per i suoi sport. Ho pensato a lei proprio oggi (ieri, ndr) quando ho parcheggiato la macchina vicino al suo studio, in pieno centro. Ci eravamo incrociate una ventina di giorni fa e le avevo detto: ‘Antonella quando facciamo qualcosa insieme?’, pensando appunto alla passione per la montagna ». Non riesce ad aggiungere altre parole l’archittetto Cinzia Scandurra, amica e collega di Antonella.