Carrara, un fiume di rabbia dopo l’alluvione

Duemila in corteo per chiedere le dimissioni del sindaco Zubbani / "SIAMO STANCHI DI GESTIONI INFANGATE" / PASSEGGIATA DELLA VERGOGNA PER CHIEDERE LE DIMISSIONI DELLA GIUNTA / «UN’OPERA DIFFORME DAL PROGETTO». ROSSI “TAGLIA“ LA PRIMA TESTA / ALLUVIONE, IL CARRIONE CHE ESONDA IN UN VIDEO DEL 1949 / ARRIVANO GLI ELETTRODOMESTICI PER GLI ALLUVIONATI: IL VIDEO

Il corteo che sfila per le vie di Marina. «Zubbani devi andartene» il coro della folla

Il corteo che sfila per le vie di Marina. «Zubbani devi andartene» il coro della folla

Carrara 22 novembre 2014 - Carrara è nostra, Zubbani vattene». Quasi 2mila persone hanno manifestato da via Argine destro fino a piazza Menconi per chiedere a sindaco e giunta di fare un passo indietro. E’ stato un corteo pacifico che non ha creato nessun problema all’ordine pubblico. In strada c’erano, oltre gli ormai immancabili ultras a lanciare cori e slogan di protesta, mamme e papà con bambini al seguito, pensionati e poi ancora alluvionati, ‘angeli del fango’ e tanti semplici cittadini stanchi di vivere nella paura di trovarsi sott’acqua ogni volta che piove con più intensità.

Ad aprire il corteo sono stati ragazzi e bambini che hanno sfilato dietro a un grande striscione con su scritto «una città per giocare». Molti di loro reggevano poi cartelli con scritte come «Siano stanchi di gestioni infangate», «Zubba sei naufragato», «Non abbandoniamo la città» e «Per giunta che puzza». In testa alla manifestazione ‘dei grandi’ c’era invece un lungo drappo gialloblu in cui, semplicemente, c’era scritto «A difesa della città di Carrara». Tutti loro, dopo essersi ritrovati proprio sul punto dove l’argine ha ceduto lo scorso 5 novembre, hanno sfilato in via Pucciarelli fino a immettersi nel viale XX Settembre e dirigersi verso mare. In strada c’erano anche tanti consiglieri comunali di minoranza, militanti dei partiti di opposizione e persino le due senatrici del Movimento 5 stelle Sara Paglini e Laura Bottici ma, come espressamente richiesto dagli organizzatori, nel corteo non c’erano bandiere né simboli di partiti o movimenti politici. C’era invece un vero e proprio mare di cartelli e cartelloni che chiedevano ognuno a modo proprio le dimissioni di Angelo Zubbani e della sua giunta. Oltre al sempre presente «Fora ‘l lozz», su cartoni e lenzuola c’erano scritte come «Carrara è nostra», «Zubbani vattene» e ancora «Tutti a casa», fino a «Non abbandonare la città». Concetti più volte ribaditi anche con i cori e gli slogan che hanno accompagnato tutto il corteo fino alla sua conclusione in piazza Menconi. «Carrara si ribella» hanno più volte intonato gli ultras trascindando dietro di sé tutto il corteo.

Una sola la sosta prima di arrivare nel centro di Marina. Il corteo per oltre dieci minuti si è fermato sotto il viadotto dell’autostrada, alla Doganella. Qui da giorni gli operai sono al lavoro per realizzare la strada ‘d’emERgenza’che congiungerà viale XX Settembre a via Argine destro. Per questo un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo principale e ha affisso uno striscione con su scritto «si è detto provvisorio». Al suo arrivo a Marina il corteo è stato accolto da una folla di cittadini, in parte provenienti dal sit-in delle associazioni ambientaliste davanti il piazzale Città di Massa e in parte in attesa di unirsi alla loro protesta. Molti anche gli striscioni appesi alle finestre delle case e gli attestati di solidarietà ai manifestanti da parte dei residenti. Proprio al centro di piazza Menconi, infine, oltre ai vari gazebo per raccogliere firme per chiedere le dimissioni di sindaco e giunta, ad accogliere il corteo c’era una nuova statua: «Il fangaiol», una rivisitazione in chiave attuale del monumento simbolo di Marina, al posto della lastra di marmo sulle spalle dell’uomo in abiti di lavoro c’è un canotto.