Travolti con il quad, caccia alla coppia pirata

Vivi per miracolo: l'incidente durante la luna di miele a Djerba

Benedetta e Giuseppe a bordo del quad con il quale hanno fatto l’escursione

Benedetta e Giuseppe a bordo del quad con il quale hanno fatto l’escursione

Lucca, 30 agosto 2014 - VOLATILIZZATI, spariti nel nulla. Tanto che, per cercare di rintracciare i due che hanno travolto con il quad e ferito gravemente la coppia di lucchesi a Djerba durante la loro luna di miele, è stata pubblicata sul profilo Facebook proprio dei novelli sposi Benedetta e Giuseppe la fotografia dei due ragazzi. Segue l’appello, affinché qualcuno che magari possa conoscerli, aiuti i due lucchesi a rintracciarli. Perché alla fine dei conti i due a bordo del quad, dopo l’incidente, non si sarebbero più fatti vivi, nemmeno per accertarsi dello stato di salute di Benedetta e Giuseppe, i due sposi che durante l’escursione con il quad in Tunisia a metà agosto, sono stati letteralmente travolti dall’altro mezzo arrivato a tutto gas. Una storia raccontata ieri con testimonianze esclusive da «La Nazione». UN INCIDENTE gravissimo, tanto che i due lucchesi sono dovuti ricorrere prima alle cure dell’ospedale di Djerba - dove tra l’altro sono stati mandati via perché i medici hanno archiviato il tutto come semplici dolori da colpiture negando sia radiografie che antitetanica - , e poi a quelle per fortuna più approfondite e accurate dell’ospedale Cisanello. Proprio a Pisa sono state riscontrate la frattura di tre costole e del coccige e la rottura in due punti della milza a Benedetta, e lo schiacciamento di alcune vertebre oltre a numerosissime escoriazioni a Giuseppe. Un incidente davvero grave, tanto che gli stessi medici hanno considerato la coppia «miracolata» per essere riuscita a tornare senza conseguenze ancora peggiori. INTANTO già ieri, dopo l’articolo in esclusiva pubblicato da «La Nazione», tantissimi gli attestati di solidarietà e vicinanza sono arrivati sia su Facebook che telefonicamente. Gli stessi Giuseppe e Benedetta «ringraziano di cuore La Nazione - scrivono sul social network - , per la premura, la disponibilità, l’umanità mostrata nei nostri confronti. Grazie». Giusto ieri i due sposi hanno contattato la guida che li aveva seguiti per l’escursione cercando di carpire qualche notizia relativa alla coppia - pare francese - che li aveva tamponati. Una minima speranza dunque di rintracciarla arriva già dalla Tunisia, anche se le incognite sono molte. Intanto Giuseppe e Benedetta, a causa delle ferite, sono praticamente bloccati in casa e non possono uscire. Benedetta deve addirittura limitare al massimo gli spostamenti in macchina. ORA DOVRÀ ripetere l’emocromo, tra quindici giorni l’ecografia e tra un mese la Tac all’ospedale San Luca. Lei, che lavora come maestra di asilo nido allo «Scirocco» della Santissima Annunziata, sarebbe dovuta rientrare il primo settembre, invece ha un certificato che la blocca in casa fino al 27 del prossimo mese. Anche Giuseppe oggi deve sottoporsi alla visita dall’ortopedico e, visto che lavora come dipendente in un’azienda di servizi ospedalieri, dovendo spostare dei pesi, non è detto che possa rientrare subito al lavoro. Ora l’attenzione naturalmente è concentrata sulla salute dei due lucchesi, sperando che si riprendano il prima possibile, e anche sulla richiesta di risarcimento danni. E allora anche noi ci uniamo al coro dei tanti amici che mandano un «in bocca al lupo» a Benedetta e Giuseppe.