Viaggio da incubo, travolti dal quad: "Vivi per miracolo"

Costole rotte, vertebre schiacciate e rottura della milza con rischio di emorragia. Erano in luna di miele a Djerba

«SIETE credenti? Perché se non vedessi con i miei occhi quello che sto guardando, non ci crederei. Questa ragazza è miracolata». Questa frase è stata pronunciata dai medici dell’ospedale Cisanello di Pisa dove la coppia lucchese è stata ricoverata dopo un’odissea vissuta in Tunisia. Quegli stessi medici che hanno salvato Benedetta e Giuseppe, curando quelle terribili ferite riportate in seguito all’incidente sul quad durante un’escursione, dopo essere stati violentemente tamponati ed aver rischiato davvero la vita. Ma partiamo dall’inizio. Benedetta Fagnani e Giuseppe Fruscione, 27 anni lei e maestra all’asilo «Scirocco» della Santissima Annunziata, 35 anni lui dipendente per i servizi ospedalieri, da otto anni sono fidanzati. Una bella coppia, solare, come tante altre. E così tempo fa decidono di compiere il grande passo. Il 19 luglio si sposano, e decidono di partire per il viaggio di nozze in tre tappe. Prima Parigi, poi una crociera in Grecia e Turchia, e infine una settimana in Tunisia. Prima di volare a Djerba passano a trovare i parenti nei pressi di Padova. GIÀ QUI accade qualcosa che, visto con il senno di poi, ha il sapore di una premonizione. Si recano in una chiesina dove vanno ogni anno: pregano insieme ad una donna alla quale in molti si rivolgono per pregare e ricevere conforto religioso. Una volta qui, lei lascia loro un messaggio dal cielo: «Ovunque andrete, io sarò con voi». Ma, su due piedi, non fanno caso a quella frase. Poi la partenza per la Tunisia. Durante la vacanza decidono di provare il brivido di un’escursione sul quad. Ma il destino aveva in serbo un bruttissimo epilogo per quel viaggio. All’ultimo chilometro, la guida fa accostare tutti i veicoli sul lato della strada per evitare che qualche ritardatario si perda. Improvvisamente il quad di Benedetta e Giuseppe viene tamponato, travolto da un altro mezzo arrivato a tutto gas.

«NON CI SIAMO accorti di nulla», diranno loro una volta tornati in Italia. Fatto sta che la coppia lucchese viene sbalzata sull’asfalto (proprio così, l’ultimo tratto, sfortunatamente, non era fatto di sabbia), e finiscono a tre-quattro metri dal loro mezzo. Benedetta si alza, ma è dolorante a un fianco e respira a fatica. Giuseppe ha decine di escoriazioni, e vicino alla spalla una grossa ferita, tanto che è addirittura visibile l’osso. Sono costretti a rimontare sul quad, arrivare al campo base e da qui, in auto, correre fino all’ospedale di Djerba. «Abbiamo chiesto una radiografia, ma ci hanno detto che era solo una colpitura - racconta Giuseppe - . Dopo qualche minuto ci hanno comunicato che potevamo anche andare via. Le farei vedere che ospedale. Anzi, a chiamarlo ospedale ce ne vuole».

COSÌ NUOVO trasferimento al villaggio e le prime cure - a pagamento - prestate da un infermiere. «Anche qui abbiamo chiesto una radiografia e l’antitetanica - va avanti Giuseppe - , ma ci hanno detto che si trattava solo di una colpitura». Che fare? Tornare in camera ed attendere il lunedì successivo, quando avrebbero avuto il volo di ritorno, l’unico disponibile in quei giorni. Giuseppe, per fortuna, ha un’idea che alla fine si dimostrerà preziosa: si fa dare del ghiaccio, e fa degli impacchi al fianco di Benedetta. In questo modo, pare abbia scongiurato il pericolo di un’emorragia interna. Se avesse preso un aereo per tornare a casa, avrebbe rischiato grosso. Così, infine, il ritorno a casa. Si recano subito a Cisanello dove i risultati delle analisi sono agghiacchianti. Giuseppe ha delle vertebre schiacciate, Benedetta tre costole fratturate, la rottura della milza in due punti e il coccige rotto. Immediato il ricovero. Solo martedì Benedetta è potuta tornare a casa, a Lucca. Ora i parenti si sono già mossi con lo studio legale Scatena & Silvestrini per chiedere un risarcimento danni. «Siamo stati lasciati in balia di noi stessi - accusa Giuseppe - rischiando la vita di mia moglie». Ma forse davvero, un angelo custode è stato accanto a questa coppia.