Furti e rapine, in carcere l'ultimo membro della "banda dei sinti"

Dopo gli otto arresti nell'ambito dell'operazione 'non stop', è finito in manette un altro componente della banda

I carabinieri illustrano l'operazione 'Non stop'; nel riquadro, l'arrestato

I carabinieri illustrano l'operazione 'Non stop'; nel riquadro, l'arrestato

Lucca, 27 luglio 2016 - Si è consegnato ieri sera, presentandosi al carcere di Lucca Alessandro Bini, 32enne di Sarzana, ricercato, membro della banda dei sinti otto dei quali erano stati arrestati una settimana fa dai carabinieri di Lucca nell'ambito dell'operazione "Non stop". Bini è accusato di far parte del commando che a gennaio scorso fece irruzione nella gioielleria di Nave, ferendo il titolare e portando via oro e merce preziosa per 60mila euro.

Tre erano finiti quasi subito in manette, ma le indagini erano proseguite per ricostruire quella che sembrava essere a tutti gli effetti un'organizzazione assai più articolata. La scorsa settimana poi un'altra svolta a cura dei carabinieri del Nucleo investigativo e Operativo e Radiomobile di Lucca, che ha portato all'arresto di 8 sinti in seguito a un blitz al campo nomadi di Maggiano, ritenuto base operativa della banda. Bini, secondo quanto emerge, sarebbe responsabile anche di altri furti commessi in lucchesia.

Salgono così a 11 le misure restrittive applicate, di cui 9 relative a soggetti tratti in arresto e 2 sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, nell’ambito dell’operazione ”Non stop” dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Operativo e Radiomobile, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica di Lucca Aldo Ingangi, mentre sono state complessivamente indagate 19 persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, furto, rapina, ricettazione.