Livorno, solo un punto e troppi brividi: con la Giana finisce 2-2 / FOTO / TWITTER

A Gorgonzola gli amaranto vanno due volte in vantaggio con Murilo ma si fanno sempre raggiungere e finiscono la partita in dieci per l'espulsione di Lambrughi

Murilo e Mazzoni

Murilo e Mazzoni

Gorgonzola (Milano), 2 settembre 2016 - Finisce 2-2: il Livorno va due volte in vantaggio, ma si fa sempre raggiungere dalla Giana e rischia decisamente troppo. I lombardi pareggiano su rigore nella seconda parte della ripresa, con gli amaranto che finiscono la partita in dieci per l'espulsione di Lambrughi. E quanta sofferenza, per la squadra di Foscarini, che torna a casa con un punto decisamente 'stretto' semmai per i padroni di casa, ai quali sono stati annullati tre gol.

Murilo fa ben sperare il Livorno, andando in gol dopo 3' con una mezza girata in area. Ma poi gli amaranto si sono progressivamente annebbiati, calando e non riuscendo a perforare la fitta maglia allestita a centrocampo dalla Giana. Il pareggio di Gullit Okyere alla mezz'ora cristallizza una verità: la difesa del Livorno traballa, concede troppi spazi e si fa perforare con un tiro in diagonale. A inizio ripresa, ancora l'illusione amaranto, e ancora una volta con un gol di Murilo, abilissimo a sfruttare un traversone di Venitucci, sicuramente il migliore in campo. Ma subito dopo, come già era accaduto nel primo tempo, la squadra di Foscarini si abbassa, concede metri su metri alla Giana che più volte si rende pericolosissima, finché al 71' arriva il rigore trasformato da Pinardi per il definitivo 2-2. La stessa azione, peraltro, costa l'espulsione a Lambrughi, ammonito un minuto prima.

Che dire? Contro il Livorno tutte le avversarie danno il massimo, certo. Ma la squadra amaranto - cui vanno le parziali giustificazioni delle lunghe assenze di Vantaggiato e Jelenic, oltre a Bergvold non ancora in forma - è apparsa di nuovo impacciata, farraginosa, incapace di imprimere quella marcia in più che i tifosi amaranto si aspetterebbero. Venitucci  ha dimostrato ancora una volta di essere un gran bel giocatore, ma predica nel deserto e da solo non può bastare.