Moby Prince, i familiari delle vittime lanciano una petizione online diretta a Matteo Renzi: già raccolte quasi 13mila firme

Chiedono un intervento diretto del premier per fare luce sulla tragedia avvenuta ormai oltre 23 anni fa

Moby Prince

Livorno, 11 settembre 2014 - Quasi 13mila firme sono state raccolte in pochi giorni su www.change.org per la petizione online lanciata da Luchino Chessa a nome dei familiari delle vittime del Moby Prince per chiedere un intervento diretto del premier Matteo Renzi per fare luce e chiedere verità e giustizia sulla più grande tragedia della marineria italiana, avvenuta ormai oltre 23 anni fa.

"Da allora - scrive Chessa, che è uno dei due figli del comandante del traghetto entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo e morto a bordo - le indagini e i processi sulla vicenda hanno portato a un nulla di fatto e io insieme agli altri familiari ne siamo stati purtroppo testimoni. Quella notte nel porto di Livorno c'erano navi militarizzate in forza agli Stati Uniti, di ritorno dalla guerra del golfo e che avrebbero dovuto scaricare armi nella base di Camp Darby. C'era una petroliera, l'Agip Abruzzo, che si trovava in una zona di mare off limits per quanto riguarda l'ancoraggio e in ogni caso in un tratto di mare diverso da quello riportato negli atti ufficiali".

Nella lettera a Renzi, Chessa sottolinea anche che "non c'erano tuttavia tracciati radar, né satelliti che guardavano il porto di Livorno, e soprattutto non ci sono stati soccorsi coordinati e tempestivi" e per questo chiede "che si faccia piena luce su tutta la vicenda anche utilizzando i documenti chiusi negli archivi segreti dello Stato, indispensabili per capire una volta per tutte quali logiche hanno gestito questi 23 anni di non verità". Rinnova infine l'auspicio per promuovere "una commissione d'inchiesta parlamentare bicamerale, che possa operare con professionalità e spirito costituzionale, fino a fornire risposte definitive ai quesiti che ci poniamo da 23 anni".