Miss Livorno in redazione a La Nazione: "Commenti razzisti sul web? Solo ignoranza. Sono nata qui" / VIDEO / FOTO

Il concorso di bellezza che da anni si svolge in città scatena il putiferio in Rete. Interviene anche il governatore Rossi: "Sostegno alla ragazza. La bellezza sconfigga l'ignoranza" VIDEO / MISS LIVORNO IN REDAZIONE / FOTO DELLA PREMIAZIONE

Miss Livorno in redazione a La Nazione (Foto Novi)

Miss Livorno in redazione a La Nazione (Foto Novi)

Livorno, 25 agosto 2014 - "Sono nata a Livorno dove vivo e studio. Sono livornese. Se qualcuno pensa il contrario si rilegga la storia della città". Così Cioma Ukwu, la ragazza che ha vinto il titolo di Miss Livorno, concorso di bellezza labronico che da anni si svolge ai Bagni Pancaldi. Un appuntamento estivo come sempre seguitissimo che stavolta ha avuto una coda polemica non da poco. Con commenti razzisti contro la vincitrice, splendida ragazza di colore, 1 metro e ottantacinque che non passano certo inosservati. Una diatriba che ha indignato molti livornesi. Il dibattito si è infiammato improvvisamente sulla bacheca Facebook de La Nazione. Qualcuno ha storto la bocca contro l'elezione di una miss di colore, con frasi certo non edificanti. Frasi alle quali altri utenti hanno prontamente replicato in difesa della Miss.

Cioma nel pomeriggio è stata ospite della nostra redazione livornese dove ha raccontato i suoi sogni e ha ribadito con forza la sua livornesità: "Sono felice e didico la vittoria a mama e babbo". "Chi mi ga criticato? - continua la giovanissima Miss - Siamo nel 2014, questi sono discorsi da ignoranti e basta". Alla giovane è stata regalata la targha de La Nazione che riproduce la prima pagina del giornale del 1859. (GUARDA IL VIDEO)    

LE REAZIONI - "I tempi cambiano, accettatelo. Lei è italiana e dovremmo esserne fieri", hanno detto i nostri lettori contro chi non accettava la reginetta di origini africane. La ragazza ha replicato rivendicando il suo diritto a partecipare al concorso, visto che è livornese. Per lei una valanga di affetto e complimenti sulla bacheca Facebook. Tanti gli amici che le hanno fatto i complimenti. Ma l'amaro in bocca resta in tanti livornesi: "Mi sono vergognato dei commenti razzisti", è la frase che ricorre sui social network. E sul caso è intervenuto anche il presidente della Regione Enrico Rossi: "A Cioma esprimo sostegno e vicinanza - scrive sulla sua bacheca Facebook -. La Toscana che mi piace sconfigge l'ignoranza con l'inclusione e la bellezza".

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Filippo Nogarin: “Come sindaco di Livorno sono certo di interpretare il comune sentire dei miei concittadini esprimendo a Ukwa Cioma la massima solidarietà e vicinanza per le inaudite offese che le sono state rivolte sui social network e sulla rete. Chiedo scusa a nome della Città a Cioma e alla sua famiglia per questo gravissimo episodio di intolleranza, sicuramente non rappresentativo e degno di una città che sin dai tempi delle Leggi Liburnine non ha mai conosciuto ghetti, ed è sempre stata conosciuta per la tolleranza e apertura verso tutte le religioni e le nazionalità. La reazione di grande dignità di Cioma è una lezione di stile per tutti coloro che l’hanno così stupidamente offesa e dimostra come, nonostante la giovane età, questa ragazza meriti rappresentare la nostra città, non solo per la sua bellezza. Sarò contento se potrà esprimerle questi sentimenti di persona, in Palazzo Comunale”.

In difesa di Cioma anche l'assessore comunale al Turismo, Nicola Perullo, presente in veste di giudice alla serata di incoronazione della miss, che ha commentato: "In qualità di assessore ho partecipato alla serata finale e ho fatto parte della giuria, insieme a qualche altra decina di cittadini. E io, come credo tutti gli altri, non mi sono posto alcun problema in merito alla definizione di una “autenticità” sulla base di un elemento superficiale quale un colore della pelle piuttosto che un altro. Ho ammirato tante belle ragazze e, lo confesso, una di quelle a cui ho assegnato il massimo punteggio è stata proprio Cioma Ukwu senza minimamente pensare ad altro che a premiare la sua bellezza. Cioma, tra l’altro, è nata e cresciuta a Livorno, parla più livornese di me (che pure sono nato e cresciuto a Livorno), quindi quale sarebbe il problema? Livorno è una città che ha avuto il suo massimo splendore quando è stata una città aperta, accogliente e indifferente alle etichette religiose, politiche, territoriali. Livorno è una città che si fregia della sua superiorità alle apparenze superficiali, che non significano nulla da nessun punto di vista. Dobbiamo recuperare questo spirito – questo sì, “ autenticamente” livornese – anche per una nuova cultura dell’ospitalità. Come ha sottolineato anche il governatore Rossi, solo con la cultura si può battere la becera ignoranza. E cultura, in questo caso, vuol dire sapere che l’identità, ciò che oggi siamo, è sempre il frutto di uno scambio, di una relazione, di un’apertura che si è verificata a un certo punto da qualche parte. Il Comune di Livorno è tutto con Cioma, e congratulazioni per la tua vittoria!”