Profilattico libero al liceo, il vescovo: "Ok, ma prima insegnate l'amore"

Distributore di preservativi al Cecioni. E il vescovo Giusti ancora una volta sorprende tutti

Il vescovo Giusti

Il vescovo Giusti

Livorno, 14 ottobre 2014 - E’ UN FIUME in piena il vescovo Si mone Giusti. Tra una citazione di Vasco Rossi e una di Oscar Wilde, il pastore della diocesi ha toccato i temi più caldi del momento. «La società occidentale è in crisi — ha esordito Giusti — soprattutto di matrice culturale. Siamo come una macchina potentissima che però rimane ferma perché il pilota non sa dove muoversi. Amore e affetto non sono solo materiali, anzi, tutt’altro. Siamo sottoposti a un bombardamento erotico, ma è proprio per questo che l’eros è andato in crisi » . E, sull’amore giovanile: « Al Liceo Cecioni hanno installato un distributore di preservativi. Va bene, prima però bisogna insegnare ai ragazzi ad amare. Senza amore non troviamo pace. E così si passa da un rapporto a un altro senza nemmeno rendercene conto. Viviamo in un mondo apparente, nichilista, che ha perso la speranza. Non c’è più nessuno che combatta per un ideale o che abbia un sogno. E senza un vero progetto di base non si sa dove andare».

L a prima citazione illustre il vescovo la prende dal re del rock italiano . «Come canta Vasco, oggi è importante ritrovare le sensazioni e le emozioni. Invece, purtroppo, siamo tornati al senso stretto del “carpe diem”, ovvero vivi alla giornata e non interessarti di altro che di te stesso. È la vittoria della biologia sulla storia, dell’Io sul Dio. Abbiamo perso il senso di cosa siano l’uomo e la donna. Viviamo in una società che non è più a misura di persona». Il senso profondo della vita, perciò, è da ricercarsi nella realizzazione psicosomatica dell’uomo. « Siamo in un meccanismo per cui quando una cosa si rompe non la ripariamo, ma la buttiamo via per prenderne un’altra. Gli uomini sono diventati consumatori di rapporti».

Ed ecco la seconda e la terza citazione. «Ha ragione Jovanotti quando dice che il più Grande Spettacolo dopo il Big Bang sono gli innamorati. Tutti cercano una famiglia, ma nessuno ci riesce. Secondo Oscar Wilde il piacere è come una sigaretta. E spesso noi questa sigaretta la fumiamo troppo velocemente, senza nemmeno godercela. Sarebbe bello firmare una convenzione insieme al Comune per organizzare delle lezioni su come amare e sull’affetto».

P OI, IL PASTORE della Diocesi è andato al concreto. «Penso ai lavoratori dell’Eni che stanno perdendo il lavoro. Concentriamoci sul bene comune, non agli interessi degli imprenditori. L’Eni è un’azienda pubblica che dovrebbe fare attenzione ai bisogni dei lavoratori. Invece, siccome a Livorno è in perdita, nonostante guadagni molto in tutto il mondo, ha deciso di chiudere invece di investire su questa città». E chiude con l’emergenza casa: « C i sono ben 70mila case, non è possibile che ci siano cittadini senza dimora. Ci vuole meno egoismo, più solidarietà e senso di giustizia anche tra le istituzioni. Il Comune avrebbe la possibilità di requisire le case disabitate per darle ai più bisognosi». L’ultimo appello è per il sindaco. «Sarebbe bello rivedere i ragazzi che giocano a pallone per strada senza pericoli. Il centro deve diventare una zona totalmente pedonale. E questo a tutela dei più deboli, i bambini e gli anziani».

PARTIRÀ questa settimana il Progetto Culturale per la stagione 2014-15. Da ottobre a maggio, la Diocesi livornese ha messo in programma 9 incontri su tematiche di attualità. Il primo, domani, sarà una riflessione sulla persona umana e sui suoi diritti. Tutti gli incontri si svolgeranno nel centro congressi del Vescovado