L'amianto che scotta sotto la scuola

Il commento

Paola Zerboni

Paola Zerboni

Livorno, 24 agosto 2016 - Mille tonnellate di amianto da rimuovere nel parco pubblico, in cui per decenni, fino all’11 luglio scorso, hanno giocato i bambini. Nel pozzo senza fondo di emergenze irrisolte, a Livorno manca solo questo. Siamo a Villa Corridi, dimora signorile nell’800, sanatorio nel ’900, e a fine anni ’80 ceduta dall’Asl al Comune per farne un polo scolastico dall’asilo alle elementari. L’amianto nel terreno deve esserci finito allora, quando vecchi edifici di cura vengono buttati giù per ampliare l’area verde.

In America si sa già che è un veleno, in Italia sarà dichiarato fuorilegge solo nel 1992. Ma scovarlo, rimuoverlo, smaltirlo è un problema. Molto costoso. Ignorarlo costa meno. Ed è così che si fa. Anche quando, nel 2002, le opposizioni (di centrodestra) sollevano il caso in consiglio comunale, chiedono conto di prescrizioni dell’Asl risalenti a quattro anni prima (1998) che segnalavano l’urgenza della bonifica. Il tempo passa e l’amianto resta lì. C’è ancora nel 2010, quando l’allora assessore Roncaglia (giunta Pd) annuncia per Villa Corridi un intervento (da oltre 350mila euro) che «migliorerà il complesso scolastico da un punto di vista ambientale (sic), estetico e della sicurezza».

A giugno 2015 il Pd non c’è più. A governare Livorno ci sono i grillini di Nogarin. L’amianto è lì e un babbo ne raccoglie dei frammenti. Li manda ad analizzare. Dall’Arpat arriva la conferma e l’allerta agli uffici del Comune. Qui non si sa più chi abbia nicchiato. In giunta non c’è traccia di riunioni sull’amianto. Passa quasi un anno prima che la ditta incaricata avvisi gli uffici del Comune che il problema è in realtà un problemone da mille tonnellate. A luglio 2016 il sindaco fa chiudere il parco. Nel frattempo l’amianto diventa terreno di scontro politico: accuse tra maggioranza grillina, ex grillini, Pd, ex Pd. Colpa sua, colpa loro.Un gruppo di ex Pd presenta l’esposto in procura. Idem fa un ex grillino. Ma per rimuovere l’amianto ora serve una gara. Se tutto va bene la bonifica sarà nel 2017. Se tutto va bene, appunto.