Otto mesi alla ‘regina’ dei piccioni. Investì i vigili che volevano bloccarla

Il comune parte civile per i danni d’immagine e patrimoniali

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 26 settembre 2015 - I piccioni? Sono i suoi ’esseri’ preferiti. I vigili urbani? Sono la sua ossessione, nella misura in cui contrastano le sue premure (insozzanti) verso i volatili. Ornella Orsucci, 64 anni, è fatta così: stravede per i pennuti che richiama a frotte e alimenta generosa con sacchi di mangime acquistati a sue spese; diventa ’pazza’ alla vista degli uomini della Polizia municipale, martellanti nel perseguire i suoi slanci nei confronti degli uccelli che lasciano traccia dei loro bisogni a destra e manca. Il 13 dicembre del 2013 la fece davvero grossa: fermata, nei pressi del Faro, da due vigili urbani mentre era al volante della sua Panda ’carica’ di granaglie, li investì.

Avrebbero voluto contestargli, per l’ennesima volta, la guida senza patente e gli eccessi di velocità nel percorrere le vie del quartiere Umbertino, ma non ne ebbero il tempo. Lei prima azionò la marcia indietro, poi ingranò la prima. Risultato: vigili travolti e poi finiti all’ospedale, con 15 e 14 giorni di referto.

Ieri è scoccata la resa dei conti giudiziaria a fronte delle imputazioni contestate: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il giudice Stefania Letizia ha condannato la Orsucci 8 mesi di reclusione; uno in meno rispetto a quelli chiesti dal pm Emanuela Monaci. All’epoca dei fatti, l’imputata si era giustificata così: "La vista vigili mi ha mandato in uno stato confusionale. Non ero più in me... Non riuscivo più a manovrare l’auto, mi è scappata di mano".

Frasi appuntate dall’avvocato difensore Deborah Cianfanelli che ha tentato di giocare le carta dell’abituale indole pacifica della donna e della possibile incapacità di intendere e volere all’epoca dei fatti, ancorandosi anche alle dichiarazioni dei vigili: "Dice di sentirsi comandata dai piccioni, di non poter fare a meno di alimentarli". Niente perizia psichiatrica però, analogamente a quanto era successo nel processo per le lesioni denunciate da una vicina di casa pizzicata da una zecca portata dai piccioni attratti dalla dispensatrice di cibo. Anche lì venne condannata, un anno fa.

All’epoca erano 103 le multe inflitte alla donna per violazione dell’ordinanza comunale che vieta di dare da mangiare ai piccioni e per violazioni varie al codice della strada. "Una persecuzione..." secondo il legale. Certo, quel giorno, poteva finire in tragedia. Ne sono ben consci i vigili che, attraverso l’avvocato Antonina Di Pasquale, hanno inteso costituirsi parte civile. Stessa mossa quella del Comune, con la richiesta di un risarcimento per il danno di immagine (una donna che riesce a tenere sotto scacco i vigili ha il sapore ella beffa) e per i danni patrimoniali (per assenze dal servizio dei tutori dell’ordine). Un conto da 21.630 euro (5mila + 16.630) come ha contalizzato l’avvocato Stefano Carrarra. Sul punto la resa dei conti avverrà in sede di processo civile. Il giudice non ha ritenuto di condannare la donna al pagamento di una provvisionale. Ma ha posto a suo carico le spese processuali.

Corrado Ricci