Doping, chiusa la fase delle indagini. Nei guai un dirigente e alcuni ciclisti

A una svolta il fascicolo “satellite” dell’inchiesta sull'infermiere sotto accusa

Questura

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La Spezia, 22 maggio 2017 - Doping: la procura ha chiuso le indagini anche sul filone satellite alle contestazioni mosse all’infermiere D.Aa, già sulla via del processo, il cui inizio è previsto prima dell’estate; lui, come è noto, deve rispondere dell’appropriazione di una confezione di Retracrit, farmaco con effetto dopante, dal reparto di Oncologia del Sant’Andrea, della cessione dello stesso e dell’uso di sostanze dopanti in occasione di una gara ciclistica. Altri sei indagati sono invece chiamati a difendersi su vari piani: chi in relazione a fatti specifici nell’ambito delle relazioni con l'infermiere, chi per un giro parallelo di sostanze dopanti o per l’uso delle stesse.

Il quadro delle contestazioni formalizzato dal procuratore Antonio Patrono, infatti, è articolato e poggia sulle intercettazioni telefoniche e sulle rivelazioni confidenziali agli atti dell’inchiesta sviluppata dalla squadra mobile, coordinata da Girolamo. Primo destinatario dell’avviso è A.R., dirigente di una società ciclistica emiliana, accusato di aver ricevuto dall'infermiere una confezione di Retracrit e due confesioni di Testovis. Ad A.C. e L.B. viene contestato di aver ceduto quattro dosi di Epoetina Alfa al ciclista E.F., il quale a sua volta deve rispondere dell’acquisizione della sostanza ed è quindi accusato di ricettazione; stesso reato contestato a M.B. per aver ricevuto una confezione di Aranesp e una confezione di Retacrit dall’infermiere.

Chiude la lista degli indagati, A.R., accusato di aver assunto sostanze dopanti prima di partecipare ad una gara ciclista, poi vinta. Prossimi alla conclusione i tempi concessi agli indagati per farsi interrogare o presentare memorie difensive; impegnati a studiare gli atti vari avvocati: Francesca Mazzoni, Fabrizio Ricciardi, Ricardo Pastori, Cristina Cattani, Davide Bonanni, Marco Lamberti, Gloria Parigi.

C.R.