Palmaria, al via il "salvataggio" delle capre

Dovrebbero essere un centinaio, l'Enpa le porta sulla terraferma e le dà in adozione. Incognita meteo

Una delle caprette sull'isola Palmaria, a Porto Venere

Una delle caprette sull'isola Palmaria, a Porto Venere

La Spezia, 2 febbraio 2018 - Le caprette di Palmaria sono salve: sabato 3 febbraio, meteo permettendo, l'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) inizia le attività di al recupero e trasferimento degli animali sulla terraferma.

"Viene così scongiurata l'ipotesi di uccisione degli animali, che era stata prospettata negli anni scorsi dall'amministrazione comunale di Porto Venere e che aveva provocato una forte ondata di indignazione nell'opinione pubblica - si legge in una nota dell'Enpa - Le operazioni si preannunciano lunghe e delicate".

A impensierire i volontari, guidati da Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale di Enpa e responsabile del Cras di Genova (Centro Recupero Animali Selvatici), sono soprattutto le incognite legata al numero effettivo di animali presenti sull'isola. Secondo un censimento realizzato alcuni anni fa, dovrebbero essere circa un centinaio, ma si tratta di una rilevazione datata per cui è possibile che nel tempo la popolazione di caprette abbia subito delle oscillazioni rispetto a quel dato.

Gli aspetti logistici, invece, per quanto complessi, sono già stati messi a punto. "Sabato 3 febbraio - spiega Pigoni - partiamo con le operazioni che porteranno al recupero e la messa in sicurezza degli animali; le prime operazioni saranno di studio e di censimento che porteranno all' esatta quantificazione degli animali presenti. Le attività di localizzazione e cattura delle caprette prevedono il ricorso metodi incruenti, quali - ad esempio - l'installazione di recinti mobili o l'utilizzo di radiocollari".

Una volta catturati, gli animali saranno trasferiti sulla terraferma, in un'azienda agricola che farà da hub. Da qui le caprette saranno smistate verso gli adottanti oppure le Sezioni Enpa che le prenderanno in carico finché non avranno trovato casa.

Naturalmente, vengono prese in considerazioni soltanto adozioni 100% "cruelty free" (fattorie didattiche, ad esempio), escludendo ogni ipotesi di destinazione a scopi alimentari. Insomma, una volta lasciata l'isola, le "100 di Palmaria" vivranno una vita tranquilla e serena, con la sicurezza di non finire né sotto il tiro delle doppiette né su una tavola.

"Perché ciò sia possibile - è l'appello dell'associazione  - l'Enpa ha bisogno di supporto. Proprio per questo l'associazione ha promosso una iniziativa di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso".

"Il trasferimento delle 100 caprette di Palmaria è la più grande operazione di salvataggio mai realizzata in Italia. Si tratta di un compito estremamente duro e impegnativo; per portarlo a termine felicemente abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti fino a quando anche l'ultimo animale non sarà al sicuro", conclude Pigoni.