Antonella Gallo, la dirigente con il pallino dello sport

Ecco chi era l'alpinista spezzina morta a Gressoney

Antonella Gallo

Antonella Gallo

La Spezia, 17 febbraio 2017 - Lo sport, per lei, non era solo una passione ma anche una via d’uscita dai gravosi impegni lavorativi e dalla quotidianità. Una donna grintosa, energica e fisicamente scolpita. Antonella Gallo, che faceva spesso ‘spedizioni’ ad alta quota, per scalare pareti rocciose e di ghiaccio, forse non alla portata di tutti ma sicuramente delle sue capacità di istruttrice regionale. Assidua frequentatrice della scuola di arrampicata del Muzzerone, a Porto Venere, spesso si spingeva sulle Alpi per imprese mozzafiato. Un modo per staccare la spina dalla quotidianità, per scaricare le tensioni accumulate durante la settimana e ricaricarsi di nuova energia. Ma quando metteva da parte corde e scarponi, la sua attenzione si rivolgeva ad un’altra parte importante della loro vita, quella affettiva dedicandosi alla famiglia e ovviamente al lavoro.

Antonella Gallo era nata nel 1966 alla Spezia ma abitava a Ponzano Magra. Era una dipendente della tesoreria di Carige, a Carrara ma fino ad alcuni anni fa lavorava nella filiale di Sarzana. Era separata e aveva due figli: Luca, centrocampista della Primavera dello Spezia, convocato spesso da mister Di Carlo ad allenarsi con la prima squadra a Follo (ieri, in segno di lutto, la società ha annullato l’incontro previsto allo Spezia store di via Del Torretto, ndr) e Jacopo, neo laureato, con alle spalle una parentesi calcistica nella Sarzanese. Era davvero una donna super sportiva Antonella: iscritta alla federazione italiana di atletica leggera e alla società di atletica Arci Favaro, aveva partecipato a moltissime manifestazioni podistiche, spesso traguardando per prima l’arrivo. Era un’istruttrice regionale di Alpinismo, iscritta alla sezione Cai ‘Lunigiana Verticale’.