Trovata morta in casa: strangolata, il marito ha confessato / VIDEO

Porto Santo Stefano, la vittima aveva 68 anni. La figliastra della vittima: «Lui è una persona buona, non si è mai comportato male»

Il palazzo della tragedia. Nel riquadro, Anna Costanzo

Il palazzo della tragedia. Nel riquadro, Anna Costanzo

Porto Santo Stefano (Grosseto) - Una donna di 68 anni stamani è stata trovata morta nel suo appartamento di Porto Santo Stefano e dai primi riscontri si pensa che possa essere stata uccisa. La vittima è Anna Costanzo, 68 anni. Sarebbero stati alcuni vicini di casa ad avvisare il 118. Il marito, Alberto Novembri, che era irreperibile, è stato rintracciato dai carabinieri su un treno Roma-Pisa. L'uomo stava tornando verso l'Argentario. E' in stato di fermo. Avrebbe ammesso, davanti ai carabinieri e al pm, di aver ucciso la moglie, ma non avrebbe fornito altre spiegazioni. 

Sono stati i vicini della donna a chiamare i soccorsi, ma ormai per Anna Costanzo non c'era più nulla da fare. I medici avrebbero rilevato i segni di violenza sul corpo e in particolare sul collo: la donna sarebbe stata strangolata.

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La donna, secondo primi rilievi, sarebbe stata strangolata con un cavo tipo quello del pc. Porto Santo Stefano è sotto choc: nella località argentarina tutti si conoscono. Diverse persone si sono radunate fuori dal palazzo della tragedia. A Porto Santo Stefano è stato inviato il Ris di Roma per i rilievi dentro l'appartamento.

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Alberto Novembri aveva lavorato fino a qualche anno fa all'ospedale di Orebtello. Ora è in pensione. La coppia viene descritta dai vicini come tranquilla e molto affiatata e sembra non ci fossero stati dissidi. Anna Costanzo lascia quattro figli, avuti da un precedente matrimonio. L'uomo ha tre figli, anch'essi nati da una precedente relazione. Il pm titolare dell'inchiesta è Maria Navarro.

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«È stato un raptus di follia», ha detto Roberto Cerboni, il legale grossetano di Alberto Novembri. «Novembri ha confessato tutto durante l'interrogatorio con il pm - ha affermato il legale - non è una persona che si nasconde. È prostrato e disperato di fronte a questa tragedia». Sul movente il legale osserva: «Credo che ci fosse latente una depressione da parte della donna, dovuta probabilmente ai rapporti con i suoi figli. Ma - ripete - è stato un attimo di follia. L'uomo stava infatti venendo a Grosseto per costituirsi».

L'avvocato ha anche ricostruito le ore trascorse da Novembri dopo l'omicidio: «È andato subito a Roma nella serata di mercoledì, poi è tornato a Grosseto e ha passato la notte alla stazione, al freddo. Stamani è tornato a Roma e poi ha deciso di tornare a Grosseto per costituirsi. È stato lui a dare indicazioni alle forze dell'ordine che l'hanno fermato a Capalbio».

«E' una buona persona, non si è mai comportato male», ha detto la figlia del primo marito della donna strangolata, parlando di Alberto Novembri. «Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata. Cosa ci aspettiamo adesso? Non lo so»