Migranti ubriachi sul bus spaventano ragazze minorenni

Ennesimo episodio di escandescenze sui pullman extraurbani causato dallo stato di ebbrezza di un richiedente asilo

tiemme

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Grosseto, 15 settembre 2017 -  Ancora racconti di escandescenze sugli autobus da parte di richiedenti asilo ospiti delle strutture autorizzate operanti in provincia di Grosseto. Alcuni genitori di ragazze minorenni che mercoledì pomeriggio viaggiavano da Grosseto verso Massa Marittima hanno segnalato episodi che vengono descritti come «di routine» e contro i quali pare si possa fare poco o nulla perché pur essendo percepiti come molesti non sfociano mai (e per fortuna) in vera e propria violenza. In particolare, appunto, mercoledì pomeriggio lungo la linea Grosseto – Massa Marittima alcuni richiedenti asilo sono saliti in via Tripoli in evidente stato di ebbrezza.

«Mia figlia – racconta un genitore – ha detto di averne visto uno addirittura salire a bordo con due bottiglie che sono apparse essere di vino o roba del genere. E lo stato di ebbrezza era evidente. Questa persona si è messa a parlare con altri richiedenti asilo saliti sul bus, ma non lo faceva in maniera normale, bensì urlando anche in maniera piuttosto accalorata. Mia figlia era con delle amiche, anche loro minorenni, e tutte hanno avuto paura che la situazione potesse degnerare». Prima che ciò fosse potuto accadere, però, la giovane autista del pullman ha fermato il mezzo e ha chiamato i carabinieri. «Quando i militari sono arrivati al bus – riprende il genitore di una delle ragazze che erano a bordo – la comitiva di extracomunitari si è improvvisamente calmata. Si sono messi seduti sui seggiolini come dei tranquillissimi passeggeri, hanno esibito il tesserino rilasciato dalla Regione e tutto è finito lì. Dopo un po’ i carabinieri se ne sono andati, l’autobus ha ripreso il viaggio e quando è giunto in prossimità de La Castellaccia, ove pare siano ospiti queste persone, la comitiva è scesa inveendo in maniera pesante contro la conducente».

Racconti di questo genere sono ormai all’ordine del giorno. «Con questi tesserini di libera circolazione – conclude il genitore – i richiedenti asilo viaggiano in lungo e in largo. Va benissimo, ma fino a quando mantengono un atteggiamento civile e consono».