La morte di Albertazzi. "Ha sorriso e se n’è andato", il racconto del medico

Gli ultimi istanti di vita di Giorgio Albertazzi. I ricordi di chi lo ha amato in Maremma

Lorenzo Fonda, il medico e grande amico di Giorgio Albertazzi, davanti la tenuta di Sticciano (Foto Aprili)

Lorenzo Fonda, il medico e grande amico di Giorgio Albertazzi, davanti la tenuta di Sticciano (Foto Aprili)

Grosseto, 29 maggio 2016 – «Ha fatto un sorriso e se n’è andato, come se stesse provando un copione». Così Lorenzo Fonda, amico e medico di Giorgio Albertazzi, ha raccontato gli ultimi minuti di vita del grande attore, prima che lasciasse la scena di questo mondo. E’ morto ieri alle 9, assistito dal medico di fiducia, nella sua residenza a Pescaia, dove era solito ritirarsi insieme alla moglie Pia de’ Tolomei.

«Ha avuto quello che una persona di 92 anni può avere – ha spiegato Fonda –. E’ stato lento a spegnersi: gli organi piano piano stavano cedendo, senza sofferenza. È finita, forse, nel modo migliore. Non ha sofferto, era sereno, nel suo mondo, parlava tra sé e sé come se stesse provando una parte».

Quel grande attore che ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri, spaziando dai personaggi di Shakespeare all’Edipo de «L’Edipo Re», è lo stesso che, nei suoi momenti di ritiro dal lavoro, sfilava la maschera per condurre la vita di una persona semplice, qual era. Frequentava il bar Sport di Sticciano, dove talvolta accompagnava la moglie Pia e giocava la sua «robusta» schedina al lotto, mantenendo tutta la sua riservatezza.

«Ma era anche un uomo alla mano, che dava confidenza a tutti, senza distinzioni di genere». Così i proprietari del bar descrivono, con malinconia, l’altra faccia di Albertazzi, quella più vera, più umana. Da bravo gentleman, non si faceva offrire la cena dagli amici, registi e sceneggiatori, quando si recava all’osteria Oste Scuro di Braccagni, dove era solito ordinare acciughe sotto pesto e trippa alla maremmana. «Una persona di livello alto e con una memoria formidabile – ha commentato Ezio Formica, proprietario del ristorante –. Persone signorili come lui si trovano sempre meno».

Un attore, regista, sceneggiatore e riduttore di romanzi, ma anche un uomo di grande umanità: chi ha avuto la fortuna di conoscere Giorgio Albertazzi, sa bene che, ogni volta che raccontava qualcosa, le sue parole lasciavano uno spunto per riflettere. «Mancherà- ha aggiunto Fonda-. Anche se i grandi uomini non muoiono mai, passano su questa terra, ma non se ne vanno». E la riflessione non è mancata nemmeno negli ultimi istanti di vita, quando Albertazzi ha preso in mano la sua parte e, da vero attore, ha terminato con classe il suo spettacolo: «Il sipario è calato e ha ringraziato con un sorriso chi gli stava vicino. Non si rialzerà più, ma nel cuore di tutti noi è una presenza che rimane».

di FRANCESCA SABATINI