Zeffirelli: "Fondiamo un partito per salvare Firenze. Proteggiamola dalla bestialità che la invade"

Di fronte al degrado della città, il maestro dice la sua

 

Firenze, 21 ottobre 2014 - LO SPETTACOLO che si presenta oggi passando per le antiche strade della mia amata Firenze è diventato davvero un’esperienza penosa. Lo sfacelo in cui sono ridotti antichi quartieri popolati da gente vociante e litigiosa, specialmente in quelli storici del centro, suscita nel mio cuore un serio pericolo di allarme per il degrado sguaiato dell’intera città. Capita sovente di vedere orde schiamazzanti di gente di ogni età che portano con sé un vergognoso comportamento da autentici barbari davanti alle opere d’arte che testimoniano la nostra cultura, lasciando rifiuti di ogni genere agli angoli di ogni monumento. Il ripetersi imperdonabile delle offese che i nuovi Fiorentini fanno alla città, senza un minimo d’attenzione alla civiltà che ha generato quei veri tesori, causa a Firenze un vero e proprio impoverimento. Mi sento circondato da una profonda pena che mi spinge a supplicare la mia città perché torni ad essere quella che fu. Abbiamo ancora la fortuna di poter vivere accanto a quello che il nostro grande passato ci ha lasciato come assoluti depositari. Noi sentiamo, seppur in modo diverso, di essere vittime di un pericoloso capovolgimento di valori che spinge la nostra società ineluttabilmente alla deriva. Come rimediare a questo osceno sfacelo? Mi si rafforza nella mente, sempre più violentemente, il sogno di fondare un movimento politico-culturale che porti per l’orgoglio Fiorentino i simboli di Firenze come la cupola di Brunelleschi e il campanile di Giotto, due esempi insuperabili di un numero impressionante di altri tesori che l’uomo del passato ci ha lasciato in eredità. 

MA NON LI VEDONO quei tesori creati dai loro avi i Fiorentini di oggi? Non sentono il richiamo dei valori di quella somma arte che la città creava, infaticabilmente, da secoli e secoli? Bisogna fondare un vero e proprio partito che abbracci Firenze e la protegga dalla bestialità che la sta invadendo, schiacciando la testa a quei lupi travestiti da agnelli paludati di parole colme di nulla che stanno cancellando dalle nostre vite i miracoli della bellezza e della cultura della città più straordinaria al mondo. COME SI FA a dimenticare da Fiorentini che la nostra città è come uno scrigno colmo di tesori d’indicibile bellezza che dobbiamo difendere ad ogni costo. Vien voglia di urlarlo, l’amore sovrumano che desta ancora la cupola del Brunelleschi che ha attraversato impavida i secoli per tornare a ricordarci la potenza del genio umano che si era incarnato proprio qui a Firenze. DOBBIAMO ritrovarla noi Fiorentini questa bellezza che ponevamo nell’aria che respiravamo fin dalla culla e che tanti pellegrini venuti da culture e mondi lontani ci rammentano ancora oggi della magia irresistibile che Firenze scatenava. VIVO CON SGOMENTO e disperata preoccupazione la miseria di questo sciagurato momento politico e culturale che sta attraversando Firenze e alla fine tutto il resto d’Italia e del mondo. Voglio che i politici usino la parola cultura con vigore e la mettano in pratica per salvare quello che ancora può essere salvato. Fiorentini dove è finita quella fierezza con cui riuscivate a mandare al diavolo anche il Papa? HO PASSATO i 90 anni, e devo confessare che spudoratamente amo Firenze come un fanciullo e conservo ferocemente il bisogno di non spendere parole vane ma di passare ai nuovi Fiorentini tutti i tesori che ho avuto la fortuna di incontrare e di servire nella mia lunga vita. UN DOVERE che avevamo gelosamente custodito attraverso generazioni, era quello di essere un punto obbligato per celebrare i grandi capolavori musicali che facevano parte della nostra cultura e che erano vanto e orgoglio con i grandi eventi offerti dal Maggio Musicale Fiorentino, una straordinaria occasione per tenere alta la grande tradizione musicale della nostra Firenze che è stata perduta da un giro di vergognoso disinteresse e ruberie. NON ABBIAMO più neanche questa consolazione che ci portava a conoscere ed amare i grandi eventi musicali con una straordinaria orchestra, un magnifico coro e grandi cantanti. NEL MIO VECCHIO cuore c’è da sempre Firenze: in ogni mio viaggio mi accompagna un quadro che rappresenta la cupola del Brunelleschi. Auspico che la nostra voce, quella di chi vive e ama Firenze, di chi conosce e ha contribuito a farla diventare nel mondo quella che è, non entri in un circolo chiuso. Sono da sempre contro il gioco politico che stabilisca regole lontane anni luce dall’arte, dalla sapienza, dalla conoscenza. MA LA CULTURA sì che ha una spinta benefica. Io sono cresciuto a Firenze, le poche ma fortissime virtù che Dio ha voluto lasciarmi possedere sono diventate paradiso che vorrei tanto farne parte con i Fiorentini di oggi di ogni età, grado e cultura. CREARE, tutti insieme, a Firenze un Centro Internazionale delle Arti e della Cultura e la storia del popolo Fiorentino che ha reso possibile l’impossibile. Sottolineo che con internazionale auspico il ritorno alle grandi virtù, vorrei che questo mio sogno diventasse l’espressione creativa di un mondo che si rinnova ma resta fedele e memore del suo grande passato e di quello che fummo.

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