La tragedia di Astori. La verità dell'autopsia."Morte cardiaca, sembra un evento naturale"

Intervista al procuratore capo di Udine

Davide Astori (foto Germogli)

Davide Astori (foto Germogli)

Firenze, 7 marzo 2018 -  TRE ore di ispezione per estrarre dal corpo di Davide una spiegazione, un segnale, un indizio per giustificare una morte improvvisa che ha sconvolto il mondo dello sport: l’anatomopatologo Carlo Moreschi e il professor Gaetano Thiene hanno consegnato i primi risultati dell’autopsia al procuratore capo di Udine, dottor Antonio De Nicolo. Che al telefono risponde a «La Nazione» per aggiungere considerazioni da magistrato.

Dottor De Nicolo, quali sono le prime impressioni degli specialisti nominati dalla procura?

«Il referto che ho di fronte a me parla di causa di morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare. Praticamente il cuore ha rallentato in maniera anomala il suo battito e si è arrestato».

Quindi l’ipotesi della morte naturale è l’unica possibile?

«Sembrerebbe di sì, almeno da quello che capisco io, perché i termini medici specialistici non sono evidentemente il mio pane quotidiano. La causa del decesso sembra effettivamente naturale».

Mantenendo sempre una quota di prudenza, possiamo quindi valutare come decisive le indicazioni dopo l’autopsia?

«Si tratta di un primo referto, seppure molto netto. I consulenti hanno precisato che per la diagnosi definitiva saranno necessari gli esami istologici, la prudenza mi impone dunque di aspettare l’esecuzione completa della perizia».

Altri sessanta giorni di attesa.

«E’ il tempo che ci è stato chiesto e l’esperienza mi insegna che le diagnosi definitive in questi casi non arrivano mai in anticipo. Non mi stupirei anzi se venisse chiesta una proroga».

La Fiorentina aveva chiesto di poter essere presente all’autopsia attraverso un proprio consulente all’esame del medico legale Moreschi e del professor Thiene, ma le è stato negato il permesso. Perché?

«Confermo che la società aveva presentato la richiesta, ma la legge non prevede una possibilità del genere. E’ permessa solo la partecipazione, come consulente, di un rappresentante dei prossimi congiunti, non dei danneggiati. Il codice di procedura penale distingue le due figure, il prossimo congiunto ha anche la facoltà di intervenire durante le indagini preliminari».

Quindi la Fiorentina non ha più voce in capitolo?

«Il danneggiato può costituirsi parte civile se noi dovessimo individuare un imputato ed esercitare, quindi, l’azione penale. E’ il codice che lo stabilisce».

LA PROCURA ha firmato il nulla osta e il corpo del calciatore è stato messo a disposizione dei familiari intorno alle 15.30 per il trasferimento a Firenze. La famiglia di Astori ha nominato un consulente che ha assistito all’autopsia e si è fatta rappresentare dall’avvocato Virio Nuzzolese durante il conferimento dell’incarico. Il legale ha spiegato che i genitori e il fratello di Astori auspicano che l’inchiesta venga archiviata il prima possibile chiarendo che la morte di Davide è stata determinata solo da una «tragica fatalità».

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