Premio letterario Chianti, la Napoli di Maria Roccasalva

L'incontro alla Fattoria castello di Verrazzano

La copertina de "La compagnia dei naufraghi"

La copertina de "La compagnia dei naufraghi"

Greve in Chianti (Firenze), 21 marzo 2016 - Da Partenope a Greve. Napoli al Premio Letterario Chianti, nella Fattoria Castello di Verrazzano.

Napoli “gentile”, cioè delle genti, fondata da nove popoli della Grecia e poi romanizzata. Ma anche Napoli per cinque secoli bizantina, dal 535 al 1147, con 29 monasteri innervati sulla tradizione orientale. Eppure di quella lunga stagione è rimasto poco in termini di documentazione, così come del XII, XIII e XVI secolo vi sono lacune vistose sugli ordini mendicanti, che erano presenti nella “nuova città” e hanno contribuito a dare un volto all'Europa moderna.

La scrittrice Maria Roccasalva registrò questo dato oltre trent'anni fa, in un convegno di studi su Carmelitani, Francescani e Domenicani, avviando un'operazione chirurgica per recuperare quel che era rimasto delle fonti, segmenti di storia documentata da ricomporre e che costituisce l'intelaiatura di un suo romanzo sulla Napoli del IX secolo, 'La Compagnia dei Naufraghi' (Tullio Pironti Editore), al centro della seconda tappa del Premio Letterario Chianti, svoltasi sabato nella Fattoria Castello di Verrazzano di Greve in Chianti, dove i 350 giurati del Premio hanno incontrato la finalista Maria Roccasalva.

Siamo di fronte alla vita di un nobile orfano. Manrico, votato al teatro con amici di fede diversa dalla sua, nipote di un notaio che lo ama e lo protegge, per quanto può, mentre si consumano tragedie conflittuali tra la Chiesa di Roma e quella di Napoli per le relazioni condotte con gli arabi musulmani, in lotte fratricide che consumano affetti inconsistenti o soppressi nell'ambizione del vescovo neoduca della città. Ma la Compagnia fuggiasca dei teatranti sopravvive nel suo pellegrinaggio all'onda vendicativa, mentre naufragano ambizioni nella storia del mondo che è anche la storia delle sue commedie e delle sue tragedie a cui sopravvivere un po' come saltimbanchi, ma senza perdere l'anima.

I cinque finalisti del Chianti sono Antonella Cilento, autrice di 'Lisario o il piacere infinito delle donne' (Mondadori); Renzo Paris e il suo 'Fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone' (Elliot), presentato nei giorni scorsi al Teatro Niccolini di San Casciano; Paolo Marati con 'L'intrusione delle onde anomale' (Barbera), Maria Roccasalva, e Giuseppe Catozzella con 'Non dirmi che hai paura' (Feltrinelli).

Michele Brancale

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