Leopolda 2016, su il sipario. Renzi: "Una kermesse fatta di persone normali, non di vip"

Il premier: "La Leopolda è il luogo delle persone che hanno voglia di fare politica. Politica semplice, bella, buona" / FOTO

Leopolda, edizione numero sette

Leopolda, edizione numero sette

Firenze, 4 novembre 2016 - Su il sipario per la Leopolda numero sette. E' stato Matteo Richetti a fare gli onori di casa per un edizone della kermesse che quest'anno segnala uno snodo decisivo: quello del referendum costituzionale. La "Leopolda del sì", com'è stata chiamata, ha spalancato i cancelli alle 19 con un aperitivo di benvenuto per poi iniziare i 'lavori' verso le 21.

Una lavagna, due banchi di scuola, libri polverosi e consunti. E, a volare alto, uno stormo di aquiloni colorati. E' la scenografia scelta per la settima edizione dal titolo "E adesso il futuro". Una Leopolda "pancia a terra" per dirla con Matteo Richetti, deputato del Partito democratico a cui è stato conferito l'onere e l'onore di aprire la kermesse renziana per eccellenza. Un ritorno, il suo, che insieme ad altri piccoli 'indizi' fanno capire che, anche se al governo, si vuole tornare allo spirito corsaro delle origini.

Tornano i tavoli tematici e sparisce il question time con i ministri. Il filo conduttore sembra quasi essere la frase che il segretario del Pd e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ama ripetere e che fu uno degli slogan della prima Leopolda: "Al passato grazie, al futuro SI'". Ecco, allora, i libri e le citazioni di personaggi celebri del passato, affisse su grandi pannelli alle pareti della storica stazione: "Sembra sempre impossibile finche' non viene fatto", firmato Nelson Mandela. O "non ci puo'' essere progresso se le persone non hanno fiducia nel domani", John Fitzgerald Kennedy. "Sara' una edizione che guardera' alla prossimita'' delle persone, alle cose che stanno accedendo nel Paese", ha aggiunto Richetti. Ecco, allora, l'amatriciana solidale in favore delle popolazioni colpite dal terremoto, evento della serata di apertura

La serata inaugurale è  dedicata in gran parte al terremoto e ai 50 anni dalla alluvione di Firenze. Con gli 'angeli del fango' sono presenti i 'nuovi angeli': volontari e amministratori dei paesi colpiti dal sisma, per una discussione su terremoto, protezione civile, terzo settore, leggi sociali, volontariato. La serata si chiuderà con una spaghettata all'amatriciana di solidarieta'.

"Stasera - attacca Richetti - non ci chiamiamo fuori dal prendere per le corna questa situazione drammatica. Questo non è mai stato un luogo che ha voluto dividere, abbiamo scelto di iniziare il 4 novembre, nel giorno che le persone che ricorda le persone impegnate per gli altri, non solo le Forze Armate". Richetti ha poi ricordato che manca un mese esatto "alla sfida referendaria" e ha poi lanciato una clip con le immagini dell'alluvione che travolse Firenze, proprio il 4 novembre del 1966. In platea seduto Matteo Renzi con la moglie Agnese Landini

Sabato mattina alle 9,30 è l'ora dei tavoli di lavoro, aperti al contributo di tutti, sugli argomenti piu' vari e si animeranno della presenza dei ministri Roberta Pinotti, Giuliano Poletti, Marianna Madia, Graziano Delrio e Pier Carlo Padoan. Al tavolo del ministro Maria Elena Boschi si parlera' di misure contro la violenza sulle donne. Al suo fianco ci sarà Lucia Annibali, l'avvocato di Pesaro sfregiata nel 2013 con l'acido da due uomini, mandanti dell'ex fidanzato che non accettava la fine della relazione. Ci sara' poi il tavolo guidato Giuliano da Empoli, presidente del think tank Volta, che affrontera' le prossime elezioni in Usa. Nel pomeriggio poi sara' la volta dei sindaci: sul palco tra gli altri Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, Giorgio Gori sindaco di Bergamo e Andrea Gnassi, sindaco di Rimini. 

Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, interverra' Brunello Cucinelli che raccontera' il suo progetto per ricostruire la cattedrale di Norcia, da Renzi eletta a luogo simbolo dell'Europa. Le riforme costituzionali saranno l'argomento elettivo della discussione ai tavoli, conclusa domenica mattina quando sara' la volta dei 'leopoldini' che in questo 2016 hanno avuto un figlio. O lo hanno messo in cantiere. Parleranno personalita' del mondo della ricerca, della tecnologia, dell'innovazione, del capitale umano, della cultura.

"Io come sempre chiudo domenica alle 12 - annuncia Renzi che ci tiene a sottolineare la caratura very normal people di questa edizione -. Come al solito la stampa cercherà di capire i nomi famosi, per noi sara' fondamentale accogliere le persone 'normali', non i vip. La Leopolda è il luogo delle persone che hanno voglia di fare politica. Politica semplice, bella, buona". Per tutti e tre i giorni ci sarà anche un interprete di lingua dei segni. 

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