No-tram alla guerra del ponte

Sit-in di protesta: ‘Il Bailey non va bene, il Mugnone fa paura’

Un momento della protesta dei comitati No-tram alla passerella di via XX Settembre dove sorgerà il ponte Bailey a quattro corsie

Un momento della protesta dei comitati No-tram alla passerella di via XX Settembre dove sorgerà il ponte Bailey a quattro corsie

Firenze, 29 ottobre 2014 - Il Mugnone come il Bisagno. Per i no tram di Statuto questa è un’equazione dove non esistono variabili. Solo termini certi. L’incubo di fango che lo scorso 9 ottobre ha avvolto Genova, invasa dalle acque del Bisagno, è ancora vivido. Il verdetto di venerdì sul rischio idrico fiorentino stilato da Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Arno non aiuta a dimenticarlo: a Firenze il rischio alluvione esiste ancora e i primi corsi d’acqua a gonfiarsi potrebbero essere i torrenti affluenti dell’Arno, come il Mugnone. Il risultato? Tensione purissima. Di cui il «Coordinamento 20 gennaio», fronte che raccoglie tutti i comitati no tram di Statuto nati sul cantiere della linea 3 Careggi-Smn, si è fatto portavoce ieri durante un sit-in di protesta di fronte alla passerella di via XX Settembre. È qui che entro la fine di novembre sorgerà il ponte Bailey a quattro corsie che dovrà assorbire il traffico in seguito alla chiusura del ponte di via dello Statuto, programmata entro dicembre in vista della prima vera infrastruttura tramviaria: il sottopasso interrato Milton-Strozzi al di sopra del quale scorrerà la futura linea 3. Ma il nuovo ponte per i comitati è già sinonimo di rischio idrico.

«I LAVORI di realizzazione – spiegano – prevedono l’abbassamento dei parapetti in muratura dell’argine lungo viale Milton: in caso di piena l’acqua esonderà nel punto esatto dove si troverà il ponte. Senza contare che i lavori saranno finiti proprio a novembre, mese durante il quale il Mugnone raggiunge la massima portata: i regolamenti impongono di costruire ponti alti un metro e mezzo in più rispetto al livello dell’ultima esondazione ma questo vincolo vista la “provvisorietà” della struttura non è stato fatto valere». I cittadini fanno un appello proprio all’Autorità di Bacino: «Chiediamo che l’ente esprima una valutazione sul corso del Mugnone nell’area interessata ai lavori della tramvia. Il nuovo ponte sarà largo 18 metri e lungo 27, l’effetto tappo sul corso d’acqua potrebbe essere fortissimo».

L’AGENDA della protesta no tram resta fittissima. A partire da lunedì 3 novembre quando dalle 15.30 alle 17.30 i negozianti di via dello Statuto dichiareranno la «serrata» dei negozi con blitz nel salone dei Dugento per richiedere un faccia a faccia con Nardella. L’obiettivo: un pacchetto di sgravi fiscali in tempo per la chiusura del ponte dello Statuto. Schierato sul fronte no tram anche il Movimento 5 Stelle. A Montecitorio il deputato grillino Alfonso Bonafede, eletto nella circoscrizione Toscana, ha depositato un’interrogazione su entrambe le linee del ferro che entro il 2017 attraverseranno Firenze. «Vogliamo che il Comune faccia totale chiarezza – spiega la consigliera M5S del Q5, Maria Luisa Cappelli – sul rischio idrico in zona Fortezza e Statuto».

 

 

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