
Turisti in coda alla Galleria degli Uffizi (foto NewPressPhoto)
Firenze, 12 marzo 2016 - «SIAMO SPIACENTI di comunicarvi che non ci è possibile confermare la prenotazione del pranzo dell’11 maggio in quanto, a seguito delle attuali indicazioni del ministero della sanità in merito alle normative previste per chi giunge a Firenze, abbiamo dovuto annullare il viaggio essendosi ritirati tutti i partecipanti». Una mail stringata e trenta clienti che si ‘volatilizzano’ in poche righe. Che batosta! Alla ‘Buca di San Giovanni’, storico ristorante del centro, sono rimasti a bocca aperta. Il caso è sintomatico.
LA PSICOSI meningite è esplosa in tutta la sua forza, tanto che da qualche tempo i turisti ci pensano due volte prima di prenotare un viaggio in Toscana. Ma secondo gli albergatori e i commercianti l’allarme è assolutamente esagerato e la ‘colpa’ di una «paura diffusa ed eccessiva» sarebbe tutta da ricercarsi nella circolare ministeriale di qualche giorno fa in cui si invitava chi era diretto in Toscana, ad evitare luoghi affollati che potrebbero aumentare il rischio di contagio meningite. E per chi si reca nella nostra regione per periodi lunghi si suggerisce alla Regione di predisporre delle vaccinazioni. «Siamo di fronte a un allarmismo che non ha senso, siamo in una città sciurissima e con un livello di attenzione molto alto. - tuona Francesco Bechi, numero uno degli albergatori fiorentini - La nota del ministero ha generato una paura fuori luogo e in molti, specialmente scolaresche, hanno disdetto le prenotazioni. Noi ci stiamo impegnando al massimo per rassicurare tutti». La vicenda ha finito per creare uno scontro politico con il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e il vice Marco Stella che chiedono al Ministero della salute di fare immediatamente un passo indietro. «Continuano ormai da giorni le disdette – attaccano –. Non possiamo mettere a rischio l’economia turistica regionale con dichiarazioni lanciate in maniera forse troppo leggera, e di cui non si sono valutate tutte le conseguenze». Giani e Stella chiedono così al ministro Lorenzin «di precisare il senso del suo intervento» perché dicono «una mancanza di chiarezza può solo danneggiare la nostra economia, soprattutto ora che ci troviamo in prossimità delle vacanze pasquali».