Maltempo, il parco di Pratolino disastrato dalla tempesta

Deuecento alberi abbattuti: 150 mila euro di danni / FOTO

Maltempo, sopralluogo nel parco di Villa Demidoff (Fotocronache Germogli)

Maltempo, sopralluogo nel parco di Villa Demidoff (Fotocronache Germogli)

Firenze, 6 marzo 2015 - Disastrato il Parco di Pratolino-Villa Demidoff all’indomani della tempesta con raffiche di vento fino a 150 km/h: 200 alberi sono stati abbattuti dalla bufera e si stima che possano caderne altri. La Città Metropolitana di Firenze conta i danni: quantificati per il momento in 150 mila euro.

Nessuna opera artistica né manufatto è stata direttamente toccata dalla catastrofe. In particolare, il primo pensiero andava al Gigante dell’Appennino (recentemente restituito alla vista del pubblico dopo i lavori di restauro), alla Cappella (circondata da lecci e farnie), alla Grande Voliera e alle Spugne, tutte opere di inestimabile valore site nella zona monumentale, di origine medicea, circondate da alberature di pregio (principalmente lecci). Risultano illese le due Mete di spugna della fontana di Giove, (tra questa e il Colosso dell’Appennino) e sono ricavate da una grande spugna di 30.000 libbre arrivata dalla Corsica nel 1584.

Sono in fase di elaborazione alcuni progetti proprio per il restauro delle mete e del condotto sotterraneo che porta l’acqua alle stesse. Da una prima, rapida, osservazione che dovrà essere dettagliata nei giorni a venire, si sono riscontrati solo parziali e minimi danneggiamenti agli edifici: Montorsoli, dove si è parzialmente staccata la guaina di copertura del tetto, e Portineria del Parco, dove sono state divelte alcune tegole. Per fortuna gli altri immobili non hanno riportato danni.

Queste dunque le note “positive”. D'altra parte il parco risulta disastrato. Le raffiche di vento hanno divelto le alberature di altezza superiore a 20 metri, a causa dell’effetto “vela” che ha in pratica causato lo sradicamento del tronco, con schianto a terra dell’intera alberatura. Le specie maggiormente coinvolte sono state cipressi, ippocastani, robinie e farnie (zona monumentale) oltre all’abete bianco (zona Nord). Le alberature di grandi dimensioni, oltre a rappresentare patrimonio arboreo, costituiscono elemento di indubbio effetto paesaggistico. Gli esemplari di pregio schiantati si stimano in una trentina (farnie, lecci e abeti bianchi), sulle complessive 200 piante abbattute, tra zona centrale e zona Nord. Si stanno ancora rilevando i danni sulla zona Sud (Viale Zampilli, Gamberaie, Mulino e Rio delle Serre).

Lungo il perimetro del Parco sono state rimosse, già ieri stesso, le alberature cadute lungo la via Bolognese, la via di San Jacopo e parte anche di via delle Serre, grazie all’intervento delle squadre forestali. In aggiunta, i lavori eseguiti, finanziati con fondi comunitari, che avevano permesso l’apertura della zona Nord sono compromessi. I percorsi verso Montili sono adesso inaccessibili, numerosi gli alberi crollati, da rimuovere, che ostacolano il transito. Si ritiene presumibile che al verificarsi delle prossime piogge potranno inoltre verificarsi altre cadute. Per la messa in sicurezza del Parco sarà necessario provvedere alla potature di rami alti ed a nuova analisi di stabilità oltre alla rimozione di quanto caduto a terra. I danni subiti si stimano pari a 150mila euro.

Da ieri la Direzione del Parco ha disposto l’inaccessibilità da parte dei non addetti ai lavori, soprattutto per le attività da svolgersi all’esterno. Restano quindi interdette, fino a nuova comunicazione, le attività didattiche e ogni altro genere di visita perché il transito risulta pericoloso, sia a piedi che con automezzi.

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